La nuova obbligazione UniCredit ha cedole annue a tasso fisso e a tasso variabile. Quanto rende?

Stefano Vozza

28 Ottobre 2024 - 14:26

Il bond UniCredit emesso in questi giorni ha a cedole a tasso misto e periodicità annuale: quanto potrà rendere, nel bene e nel male, nell’arco di 13 anni?

La nuova obbligazione UniCredit ha cedole annue a tasso fisso e a tasso variabile. Quanto rende?

Dallo scorso 14 ottobre è disponibile sul mercato la nuova obbligazione UniCredit a tasso misto, fisso prima e variabile poi. Un potenziale strumento in più per gli investitori alla ricerca di occasioni per ottimizzare il portafogli titoli, a patto di conoscerne pro e contro.

Non solo, ma anche di inserire nel giardinetto titoli dei prodotti in linea con i propri obiettivi, gli orizzonti temporali e il profilo di rischio.

Vediamo allora le caratteristiche dell’obbligazione UniCredit, che stacca dapprima cedole annue a tasso fisso e poi a tasso variabile. Nel migliore e nel peggiore degli scenari, quanto potrebbe rendere in 13 anni?

L’obbligazione di banca UniCredit in scadenza il 14 ottobre 2037

L’obbligazione è denominata in euro ed è in negoziazione diretta sul MOT (Mercato Obbligazionario Telematico) di Borsa Italiana e su Bond-X (EuroTLX).

Il titolo ha ISIN IT0005617375 e fino al 31 ottobre la quotazione in offerta sarà a 100, pari al prezzo di emissione. Dal 1° novembre e fino a naturale scadenza (14/10/2037, 13 anni), il bond passerà di mano alle quotazioni di mercato vigenti al tempo della compravendita.

Per cui in futuro il prezzo potrà essere sopra o sotto 100 così come avviene per tutte le obbligazioni, corporate o sovrane che siano, tipo i BTP. Saranno le dinamiche macroeconomiche, e quindi le condizioni di mercato, a determinarne il rendimento effettivo e, in definitiva, i corsi ufficiali.

Il taglio minimo di sottoscrizione è di 1.000 € e a scadenza l’importo del rimborso sarà pari al 100% del nominale sottoscritto. La struttura cedolare prescelta, invece, è del tipo fixed to floater, cioè tassi fissi iniziali e a seguire tassi variabili.

La struttura cedolare del bond UniCredit 2037 a tasso misto

Nello specifico, la banca di Piazza Gae Aulenti ha fissato i seguenti tassi cedolari (periodicità annuale):

  • 5,20% annuo lordo (3,848% al netto della ritenuta fiscale del 26%) per i primi 3 anni di vita del bond, cioè dal 14/10/2024 al 14/10/2027;
  • tasso variabile annuo lordo dal 14/10/2027 fino al termine (cioè per 10 anni) e pari all’Euribor a 3 mesi moltiplicato per il fattore di partecipazione 150%. Il tasso annuo variabile lordo, in particolare, potrà oscillare nel range min-max dello 0,00% sino a un massimo del 5,20%.

Proviamo a comprendere quanto potrebbe essere il ritorno totale dall’emissione fino al rimborso finale.

Il flusso cedolare complessivo del primo triennio è certo e pari al 5,20% moltiplicato per tre: quindi il 15,60% lordo, l’11,544% netto.
Più complicata, invece, la stima del ritorno effettivo del bond nei 10 anni successivi. Allo stato attuale, infatti, è impossibile prevedere con precisione quale sarà l’Euribor a 3 mesi da ottobre 2027 a ottobre 2037.

Facciamo allora delle congetture e per ipotesi immaginiamo un tasso sempre nullo, un altro sempre pari al massimo (5,20%) e un terzo tasso medio tra i primi due (2,60%). In questi 3 scenari ipotetici ne deriverebbe un ritorno lordo complessivo dello 0,00%, del 52% e del 26%, cui andrebbero sottratti gli oneri fiscali applicabili.

La nuova obbligazione UniCredit ha cedole annue a tasso fisso e a tasso variabile. Quanto rende minimo e massimo?

Un ultimo doveroso cenno, infine, va fatto in merito ai rischi generici e specifici tipici di tutti i prodotti di investimento, corporate bond inclusi. Lo stesso prospetto informativo della banca, del resto, specifica che le obbligazioni strutturate potrebbero non essere adeguate per tutti gli investitori.

Tra quelli specifici c’è il rischio emittente e quello di liquidità dello strumento sul mercato secondario. Tra quelli generici, invece, citiamo il rischio tassi di interesse e quindi quello di oscillazione dei prezzi di negoziazione sul mercato secondario.

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