La settimana che verrà: 5 eventi economici da non perdere

Violetta Silvestri

29 Ottobre 2022 - 13:10

Non solo Fed: la settimana prossima sarà ricca di eventi economici a livello globale. Banche centrali in focus, oltre all’inflazione in Eurozona e alle elezioni in Brasile. Cosa sta per accadere?

La settimana che verrà: 5 eventi economici da non perdere

Investitori ed economisti guardano con interesse alla prossima settimana: diversi eventi di economia mondiale stanno per prendere forma, tra rialzi dei tassi di interesse attesi in Usa e in Regno Unito e indicazioni sui prezzi in Eurozona.

Qualsiasi segnale che il ritmo di una stretta aggressiva tra le grandi economie sviluppate potrebbe rallentare è fondamentale. L’accento è anche sul rapporto sull’occupazione di ottobre negli Stati Uniti e sui dati sull’inflazione nell’area dell’euro. Nei mercati emergenti, tutti gli occhi sono puntati sul secondo turno delle elezioni in Brasile.

Quali sono i 5 eventi economici globali da non perdere la prossima settimana? Una sintesi.

1. Fed verso rialzo tassi da 75 pb

Dopo la Bce, ecco la Fed di nuovo protagonista.

Un quarto aumento consecutivo dei tassi di interesse di 75 punti base è ampiamente previsto nella riunione dekl’1-2 novembre. Gli investitori sono concentrati sull’eventuale rallentamento del ritmo dei rialzi futuri, poiché la Fed valuta i rischi per la crescita economica rispetto ai suoi progressi nel frenare l’impennata dell’inflazione.

L’ultimo rally di Wall Street è sostenuto proprio da alcune speranze che la banca centrale Usa reagirà ai dati economici più deboli, allentando gli aggressivi rialzi dei tassi. Il presidente della Fed Jerome Powell è stato sottoposto a pressioni politiche per fare attenzione a mettere a rischio i posti di lavoro negli Stati Uniti inasprendo troppo la politica.

La settimana vede anche il rapporto sui libri paga degli Stati Uniti di ottobre, con gli economisti intervistati da Reuters che prevedono che l’economia abbia creato 200.000 nuovi posti di lavoro.

2. BoE verso un aumento aggresivo

Giovedì la Banca d’Inghilterra sembra destinata ad aumentare i tassi di più dal 1989 con un rialzo di 75 pb.

In realtà, questo intervento è in calo rispetto alle scommesse quasi del 100% su un salto di un punto percentuale nel tasso bancario, ipotesi spenta la scorsa settimana dal nuovo ministro delle finanze Jeremy Hunt, quando ha annullato quasi tutti i tagli alle tasse dell’ex primo ministro Liz Truss.

C’è da dire che il ritardo nel bilancio di Hunt e del nuovo Primo Ministro Rishi Sunak fino al 17 novembre renderà più difficile per la BoE precisare le sue previsioni economiche. Dopo i ritardi causati dal recente caos del mercato britannico, martedì la BoE dovrebbe iniziare a vendere obbligazioni dal suo bilancio.

L’attenzione è tutta per la reazione dei mercati.

3. Eurozona: inflazione al picco?

Nell’area dell’euro, tutti gli occhi sono puntati sulla stima dell’inflazione flash di ottobre di lunedì.

L’inflazione nel blocco è quasi del 10% e la Banca centrale europea ha appena annunciato il suo secondo aumento del tasso di 75 pb per controllare le pressioni sui prezzi.

Come altre grandi banche centrali, la Bce spera in segnali di un picco in arrivo. Ciò non significa che il pericolo sia passato, ma i responsabili politici e i mercati aspetteranno di vedere se le pressioni sui prezzi sottostanti si stanno ampliando.

L’inflazione core, che esclude la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici, è stata del 6% a settembre, ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della Bce. Non c’è da stupirsi che alcuni funzionari siano desiderosi di portare ulteriormente l’inasprimento monetario, liquidando le obbligazioni che la Bce detiene nel suo bilancio.

4. Bank of Australia: dietrofront?

La Reserve Bank of Australia è sotto pressione in vista della riunione politica di martedì. La sua decisione di rallentare i rialzi di un quarto di punto all’inizio di questo mese è nel mirino dei mercati.

I dati di mercoledì, infatti, hanno mostrano un balzo shock dell’inflazione australiana a un picco di 32 anni e suggerito che la RBA sia stata frettolosa. Il governatore Philip Lowe è invitato a eseguire un imbarazzante dietrofront.

La reazione del dollaro australiano è stata finora abbastanza contenuta, ma un improvviso ritorno a una prospettiva politica da falco dovrebbe fornire un gradito supporto a una valuta che è stata colpita dall’angoscia del mercato azionario globale e dalle preoccupazioni per la crescita della Cina.

5. Brasile al ballottaggio: chi vincerà?

Riflettori accesi sulle presidenziali del Brasile.

Il ballottaggio si svolgerà domenica e l’ex presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva ha raggiunto oltre il 50% in alcuni sondaggi.

Il presidente di destra Jair Bolsonaro potrebbe essere stato danneggiato da un recente incidente in cui il suo alleato Roberto Jefferson, un ex deputato, ha sparato alla polizia mentre resisteva all’arresto. Wall Street pare preoccupata per un risultato contestato e la valuta del Brasile è scesa di oltre il 4% da lunedì a mercoledì.

Tuttavia, il real rimane la valuta dei mercati emergenti a fluttuazione libera con la migliore performance in America Latina rispetto al dollaro Usa finora quest’anno.

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