Nel Lazio il coronavirus fa paura e proietta scenari estremi. Come, per esempio, la chiusura delle scuole a settembre. Esperti e amministratori hanno parlato chiaramente: se continua così le lezioni in presenza nella regione sono a rischio. La situazione
Le scuole non riaprono a settembre? Per ora solo un’estrema ipotesi che però potrebbe diventare realtà, soprattutto nel Lazio.
Il Ferragosto è stato amaro per il bilancio coronavirus in Italia e nella Regione, che continua a registrare aumenti nei contagi, facendo scattare addirittura l’allarme scuola a settembre.
I mesi estivi, infatti, sono stati messi sotto i riflettori da esperti e politici proprio per preparare il terreno alla riapertura delle aule per le lezioni in presenza, considerate irrinunciabili.
Tuttavia l’andamento epidemiologico di questo agosto italiano non sta prendendo la direzione sperata e il rischio è che venga pregiudicata la sicurezza sanitaria necessaria per riaprire la scuola.
Dopo l’annuncio dei contagiati in aumento nel Lazio, per esempio, l’assessore alla Sanità ha avvertito che in questo scenario le prospettive per gli istituti scolastici sono davvero pessime. Uno scenario da incubo si è palesato per i genitori della Regione: cosa sta succedendo?
Scuole non riaprono a settembre? Rischio nel Lazio, ecco perché
Nella giornata di ferragosto la Regione Lazio ha registrato 58 nuovi casi di positività al COVID-19. Un numero che ha spaventato esperti e amministratori, visto che invece di migliorare, la situazione è tornata indietro ai livelli di maggio.
Si tratta soprattutto di rientri dalle vacanze in località di villeggiatura ormai considerate ad alto rischio: Croazia, Spagna, Grecia, ma anche Bielorussia e Albania.
Il flusso di persone che transita in queste settimane nello strategico aeroporto di Fiumicino ha fatto alzare il livello di guardia sui cosiddetti casi importati e il pericolo del diffondersi dei focolai.
Il presidente Zingaretti ha annunciato che dal 16 agosto ci saranno: “40 operatori solo a Fiumicino, 120 operatori sanitari coinvolti nei drive in attivi per i tamponi. Faremo di tutto per difendere le persone, ma occorrono comportamenti responsabili. Il rischio di un ritorno indietro è reale, non sprechiamo i sacrifici che abbiamo fatto”
E tornare indietro significherebbe anche ripristinare le lezioni online in casa e ritardare l’avvio dell’anno scolastico in presenza. Un vero incubo per i genitori del Lazio, che però devono tenersi pronti a ogni evenienza, stando alle parole dell’assessore regionale alla Sanità D’Amato:
“Siamo tornati ai livelli di maggio, se continua così si rischia di pregiudicare l’apertura delle scuole in sicurezza. Occorre il rispetto delle misure di prevenzione e lo stop agli assembramenti e l’obbligo di mascherina nei luoghi di maggior frequentazione. Occorre la limitazione dei viaggi nelle aree a rischio”
La preoccupazione del Lazio potrebbe allargarsi anche in altre zone d’Italia: le scuole aperte a settembre, quindi, non sono più un’assoluta certezza.
Scuole e contagi nel Lazio: lo scenario che fa tremare
La riapertura delle scuole in sicurezza è il vero cruccio del Governo. Far ripartire le lezioni in presenza è un’assoluta priorità, su questo sono tutti d’accordo.
Ma molto dipende da quanto sta accadendo in estate. L’aumento dei contagi a livello nazionale, con alcune Regioni in focus, come il Lazio, non è affatto una buona premessa.
Lo pneumologo Richeldi ha spiegato il perché:
“Possiamo fare tutti i protocolli che vogliamo per la riapertura delle scuole. Ma se riprenderemo dipenderà dalla situazione epidemiologica che ci sarà tra un mese”
E il Lazio, per esempio, è osservata speciale secondo il professore, perché è popolosa e Roma è una città nevralgica per gli spostamenti, con tanti punti di transito dal’estero che rischiano di non essere controllati.
I genitori dei ragazzi del Lazio tremano: la scuola non riaprirà a settembre?
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