Legge 104 e invalidità civile, nuove regole dal 2025: cosa cambia?

Patrizia Del Pidio

18 Novembre 2024 - 16:07

Nel 2025 inizia la sperimentazione delle novità previste per le persone con disabilità e nello specifico per l’invalidità civile e per la Legge 104. Vediamo cosa cambia dal prossimo anno.

Legge 104 e invalidità civile, nuove regole dal 2025: cosa cambia?

Con l’approvazione del cosiddetto decreto Disabilità arrivano importanti novità, a partire dal 1° gennaio 2025, per quel che concerne l’invalidità civile e la Legge 104. Il Decreto legislativo 62 del 3 maggio 2024 è l’ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità e rappresenta il cuore della stessa visto che ha lo scopo di semplificare il sistema di accertamento dell’invalidità civile. Il decreto, inoltre, introduce lo strumento del Progetto di vita per l’accompagnamento delle persone.

La riforma della disabilità, in vigore dal 30 giugno 2024, ha lo scopo ultimo di assicurare a ogni persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione e nel contempo prevede la rimozione degli ostacoli per il raggiungimento dell’uguaglianza con gli altri, delle libertà individuali e dei diritti civili e sociali.
Anche se il decreto prevede delle modifiche significative, esse non potranno essere applicata in una volta visto che operare in questa specifica materia richiede anche una certa gradualità. A gennaio 2025, quindi, inizia una fase di sperimentazione che partirà solo in determinati territori.

La riforma dell’invalidità civile

La riforma dell’invalidità porterà grossi cambiamenti per i disabili grazie all’entrata in vigore dell’Icf, la valutazione funzionale della persona. Per il riconoscimento dell’invalidità civile saranno abbandonate gradualmente la tabelle percentuali e le visite periodiche per chi soffre di malattie croniche o disabilità gravissime.

Dal 2025 la novità interesserà solo alcune aree del Paese, in via sperimentale, per entrare a regime dal 1° gennaio 2026 in tutta Italia, quando le procedure di riconoscimento dell’invalidità saranno affidate esclusivamente all’Inps. I territori in cui le novità entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, in via sperimentale, sono nello specifico: le province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì – Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.

Cambia la definizione di disabilità

A partire dal 1° gennaio 2025 cambia la definizione della persona con disabilità (Legge 104 del 1992 all’articolo 3). Le persone con disabilità, in base alla nuova definizione, sono tutti coloro che presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che possono ostacolare la piena partecipazione del soggetto ai diversi contesti della vita accertate nella valutazione di base.

Invalidità civile, addio alle tabelle percentuali

Cambia il percorso per il riconoscimento dell’invalidità civile. Da anni, ormai, ci si basa su percentuali definite da tabelle e sulla residua capacità lavorativa della persona. Un invalido al 70% ha una capacità residua di lavorare al 30% oggi, ma nei prossimi anni non sarà più così e ci si baserà su un sistema misto.

Dal 2025, in alcune aree del Paese, in via sperimentale, si inizierà a utilizzare la valutazione funzionale della persona (Icf) per individuare anche quali sono gli aspetti qualitativi che valorizzano ogni disabile nella sua singolarità.

Il procedimento per la valutazione si articola con la visita collegiale che va richiesta. Durante lo svolgimento della stessa si attesta l’esito della valutazione di base che prevede il rilascio di un certificato inserito nel Fascicolo sanitario elettronico.

Anche sulle visite di controllo o di revisione intervengono importanti novità. Non ci saranno più controlli e revisioni per chi ha malattie cronico-degenerative e per chi ha disabilità gravissime il tutto allo scopo di rendere la vita dei diversamente abili meno invasa dalla burocrazia inutile.

Bisogni personalizzati

Con questi cambiamenti si dirà addio anche alle file per esigenze socio-sanitarie. Ci sarà un’unica commissione Inps in grado di valutare tutto ciò di cui ha bisogno ogni invalido confrontandosi direttamente con il diversamente abile.

I fondi a disposizione, per il momento, sono 350milione di euro dal 2026; tale tesoretto sarà incrementato di 85milioni di euro ogni anno.

Arriva il garante dei disabili

Arriva il garante per gli invalidi civili che ha il compito di tutelare le persone disabili. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 5 marzo 2024 del DL 20 del 5 febbraio 2023, è stata istituita l’Autorità Garante disabili che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. Si tratta di un organo che ha la funzione di assicurare l’attuazione dei diritti delle persone disabili.

Le funzioni che eserciterà, dal prossimo anno, il Garante dei disabili sono quelle che concernono l’applicazione dei diritti dei disabili e il contrasto ai fenomeni di discriminazione diretta o indiretta a causa della condizione di invalidità.

L’Autorità Garante ha, inoltre, il compito di assicurarsi dell’effettivo godimento dei diritti delle persone con disabilità e di promuovere l’uguaglianza con gli altri cittadini evitando che si verifichino fenomeni di segregazione.

Questi i compiti che spettano all’organo sulla carta. Ma nel concreto che ruolo svolgerà? I tre componenti dell’Autorità raccoglieranno le segnalazioni presentate dai disabili, dai loro familiari o da associazioni in difesa dei diversamente abili, ma anche da cittadini e dalle pubbliche amministrazione. La presentazione delle segnalazioni avverrà tramite una procedura che sarà stabilità dallo stesso Garante.

A seguito delle segnalazioni il Garante è tenuto a svolgere verifiche e allo stesso tempo promuove la cultura e il rispetto dei disabili tramite campagne, progetti e iniziative.

Oltre alle segnalazioni il Garante avrà il compito di verificare atti discriminatori o comportamenti che ledono i diritti del disabile anche svolgendo sopralluoghi in strutture che erogano servizi pubblici essenziali per appurare che siano accessibili anche ai disabili tutti i servizi aperti al pubblico (valutare anche l’adeguamento delle strutture con abbattimento delle barriere architettoniche).

Se dovesse essere verificato che non si sia provveduto all’eliminazione delle barriere architettoniche, il Garante procede a proporre all’amministrazione un programma per intervenire.

Come funziona oggi l’invalidità civile

Oggi, l’invalido civile a cui è stata riconosciuta una percentuale compresa tra il 74% e il 99% ha diritto a ricevere l’assegno di invalidità mensile, a patto che il reddito del beneficiario sia pari o inferiore a 5.391,88 euro annui. L’importo mensile dell’assegno rivalutato in base agli indici Istat nel 2023 è di 313,91 euro al mese e spetta per tredici mensilità.

Se è stata riconosciuta un’invalidità del 100%, invece, spetta una pensione di invalidità o inabilità civile totale. L’importo è lo stesso dell’assegno mensile sopra descritto, ma la soglia di reddito per averne diritto è superiore e l’invalido può avere redditi annui personali fino a 17.920,00.

La pensione di invalidità totale, inoltre, può essere integrata fino a raggiungere l’importo di 709 euro mensili qualora il disabile e l’eventuale coniuge non superino determinate soglie di reddito personali e coniugali.

Richiesta e visita oggi

La domanda di pensione di invalidità civile o di assegno mensile si presenta per via telematica sul sito dell’Inps. Si può procedere in autonomia o ci si può avvalere dell’ausilio di un patronato per la presentazione, ma è bene ricordare di allegare tutta la certificazione medica che riguarda la patologia invalidante e i dati relativi all’eventuale svolgimento di attività lavorativa.

Attualmente un ruolo importantissimo per gli invalidi civili è rivestito dalla visita con la Commissione medica la cui data è indicata direttamente nella procedura telematica. Il verbale che la Commissione rilascia è necessario per il riconoscimento della percentuale di invalidità.

Inoltre le prestazioni agli invalidi sono sottoposte anche a revisioni periodiche richieste dall’Inps a cui oggi sono sottoposti anche coloro che versano in condizioni molto gravi e che sono affetti da patologie croniche.

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