Il governo presenterà in ritardo il Psb e la legge di Bilancio 2025 appare essere sempre in salita: servono soldi e il governo potrebbe alzare le tasse ai contribuenti che non hanno figli.
La legge di Bilancio 2025 ancora deve essere scritta come ha sottolineato Giorgia Meloni a inizio mese, ma il governo non sembrerebbe essere partito con il piede giusto e le idee non appaiono essere molto chiare.
La prima nota stonata è che, rispetto al cronoprogramma stabilito per la legge di Bilancio 2025, ci sarà un ritardo già al primo step: il prossimo 20 settembre non sarà presentato il Piano strutturale di bilancio, rimandato con ogni probabilità a inizio ottobre.
La motivazione ufficiale è che il governo vuole aspettare la pubblicazione dei dati definiti dell’Istat visto che, a quanto parrebbe, ci potrebbe essere una revisione in merito al Pil del 2021 che in valori assoluti sarebbe più alto, andando così a liberare soldi fondamentali per scrivere la legge di Bilancio.
Per le opposizioni invece il Mef e il resto del governo starebbero solo cercando di prendere altro tempo dopo aver evitato in estate ogni discussione su una manovra che, come lo scorso anno, dovrebbe essere prudente e all’insegna del risparmio, con una portata complessiva pari a 25 miliardi.
Il governo però dovrà per forza scoprire le sue carte il prossimo 15 ottobre, data in cui sarà presentato il Documento programmatico di bilancio dove dovranno essere indicati saldi e misure previste per la legge di Bilancio 2025.
Ed è qui che potrebbe arrivare la seconda cattiva notizia soprattutto per i single e chi non ha figli in generale: stando alle immancabili anticipazioni, questa categoria di contribuenti potrebbe subire un’autentica stangata per far pagare meno tasse alle famiglie con almeno due bambini.
Legge di Bilancio 2025: più tasse per chi non ha figli?
La legge di Bilancio 2025 dovrebbe ricalcare grossomodo quella dello scorso anno, sia per quanto riguarda le misure sia per quella che sarebbe la volontà politica del governo di continuare a sostenere le famiglie.
Quello della natalità infatti è un autentico pallino di Giorgia Meloni, ma gli italiani che fanno sempre meno figli è un incubo per tutta l’economia in generale per non parlare del sistema pensionistico che tra qualche anno potrebbe collassare.
Essendo chi ci governa fondamentalmente delle persone ricche - o comunque benestanti -, la loro idea di fondo è che basterebbe dare qualche soldo in più al ceto medio per spingere gli italiani a fare più figli. Investire nei servizi, nell’aumento dei salari e nel miglioramento della qualità della vita in generale, è un pensiero che invece non li sfiora: il risultato è che nonostante la serie di bonus il tasso di natalità nel Belpaese continua a peggiorare.
Nella legge di Bilancio 2025 così potrebbe esserci un aumento delle spese che le famiglie con almeno due figli possono portare in detrazione, facendogli di fatto pagare meno tasse. Dove prendere però i soldi necessari visto che non si può più ricorrere al debito?
A pagare il conto così dovrebbero essere i cittadini che non hanno figli, che potrebbero vedersi ridurre le medesime detrazioni. Un modo questo per ricavare circa 5 miliardi da dirottare verso le famiglie con almeno due figli.
Nella legge di Bilancio 2025 di conseguenza il governo con una mano potrebbe dare e con l’altra togliere, sventolando poi la bandierina del sostegno alla natalità finanziato dalle tasse da chi non ha - o non ha potuto avere - figli.
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