Cambiamenti nei limiti di velocità, ecco a cosa bisognerà fare attenzione nel 2025.
La riforma del Codice della strada si avvicina. Anche se a rilento rispetto alle aspettative del governo, il testo dovrebbe con molte probabilità entrare in vigore entro il nuovo anno. Così, nel 2025 i conducenti dovranno fare i conti con diverse novità, che rischiano di far perdere punti della patente e soldi in multe a chi non sta al passo con la normativa. I cambiamenti interessano diversi aspetti della circolazione, a partire dai limiti di velocità. Ecco cosa c’è da sapere per non farsi cogliere impreparati.
Cambiamenti nei limiti di velocità
La riforma del Codice della strada nasce soprattutto con l’esigenza di tutelare maggiormente la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, sia come numero che come impatto dannoso sulle persone coinvolte. Nonostante ciò, non si assiste a una riduzione ulteriore dei limiti di velocità previsti dal Codice della strada, essendo questi già sottoposti a restrizioni non indifferenti. La velocità elevata è spesso causa dei sinistri stradali e anche quando non è responsabile dell’incidente ne amplifica terribilmente gli esiti.
Proprio per questa ragione i limiti di velocità sono sufficientemente ridotti, bilanciando le esigenze di circolazione, ed è stato ritenuto opportuno intervenire piuttosto sulla violazione delle regole già esistenti, essendo quest’ultima il problema principale. Di conseguenza, la nuova norma va a tutelare le aree particolarmente a rischio di infrazione, i centri abitati. Qui, inoltre, c’è una maggiore esposizione al pericolo per gli utenti (pedoni in primis), tanto che i sindaci hanno richiesto a gran voce una presa di posizione.
La nuova normativa sarà dunque piuttosto severa con chi infrange i limiti di velocità in un centro abitato, sanzionando la recidiva nell’anno con un superamento compreso tra 10 e 40 km/h oltre il limite con una multa da 220 a 880 euro. Alla sanzione pecuniaria si aggiunge poi la sospensione della patente per un periodo compreso tra 15 e 30 giorni.
Al di fuori dei centri abitati, invece, il superamento tra 10 e 40 km/h del limite di velocità resta punito con la multa da 173 a 694 euro. Nei casi di particolare gravità, resta applicabile anche la decurtazione di 5 punti dalla patente di guida, che come di consueto raddoppiano per i neopatentati.
Quando entra in vigore il nuovo Codice della strada
Dopo vari ritardi il disegno di legge sulla riforma del Codice della strada - approvato dalla Camera dei deputati il 27 marzo - è stato esaminato dalla commissione Ambiente, Transizione ecologica e Lavori pubblici del Senato martedì 22 ottobre. Non è stata apportata alcuna modifica al testo, che sarà esaminato dal Senato tra il 19 e il 21 novembre. Seguendo le scadenze previste, il testo dovrebbe entrare in vigore entro i primi di dicembre, sicuramente entro l’inizio dell’anno nuovo.
È importante ricordare in tal proposito che la normativa non ha efficacia retroattiva. Ciò significa che il nuovo Codice della strada, con limiti e sanzioni modificati, sarà applicato soltanto alle violazioni commesse dopo l’entrata in vigore della norma (ossia dopo 15 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale). Non bisogna dunque guardare alla data dei verbali, bensì a quella in cui è stata commessa - eventualmente - l’infrazione stradale.
Allo stesso modo, le disposizioni sui neopatentati (con il divieto di guidare alcuni veicoli per 3 anni dal conseguimento della licenza, ma con limiti di potenza meno restrittivi) saranno applicabili esclusivamente a coloro che conseguiranno la patente dopo l’entrata in vigore della norma. A tutti gli altri, invece, continueranno a essere applicate le regole attuali.
Un fattore che chi è prossimo al conseguimento della patente dovrebbe quanto meno considerare, visto che le tempistiche consentono in qualche modo di scegliere le condizioni ritenute più favorevoli. Si ricorda che cambieranno anche le regole sul foglio rosa, con divieto di trasporto di più passeggeri e l’obbligo di alcune esercitazioni prima dell’ottenimento dello stesso.
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