Liti tributarie: sarà un robot a decidere l’esito?

Nadia Pascale

7 Ottobre 2022 - 16:30

Il ministero dell’Economia e il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria hanno dato vita a Prodigit. L’obiettivo è evitare liti tributarie con l’aiuto di un robot.

Liti tributarie: sarà un robot a decidere l’esito?

Il progetto Prodigit, curato dal ministero dell’Economia e delle Finanze con il Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, è ambizioso e si propone di evitare l’accumulo di liti tributarie. Di conseguenza va nella direzione indicata nel Pnrr che prevede anche uno smaltimento rapido di tutto il contenzioso tributario. Lo stesso è favorito dalla definizione agevolata delle liti tributarie e dal nuovo processo riformato con la legge 130 del 2022.

Prodigit è un software, o banalmente un robot, che può predire l’esito di eventuali ricorsi tributari.

Come funziona Prodigit?

Il software Prodigit è stato implementato con una banca dati di oltre un milione di sentenze tributarie. Analizzando le stesse in modo automatizzato è possibile determinare il potenziale esito di una lite tributaria. Il progetto Prodigit è stato finanziato con 8 milioni di euro derivanti dai fondi Pon e Next Generation Eu e prevede il potenziamento della banca dati nazionale della giurisprudenza di merito, non rientrano quindi nel software le sentenze di rito.

Il software potrà essere utilizzato gratuitamente e pubblicamente utilizzando il sito del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. Attualmente è in fase sperimentale e la stessa dovrebbe terminare il 31 dicembre 2023. Il contribuente, o una persona di sua fiducia, ad esempio il commercialista o avvocato, potrà utilizzare il software andando a introdurre gli elementi salienti del suo “caso”. Inseriti tutti i dati, il software analizzerà le sentenze contenute nella banca dati, o tecnicamente data base, e sarà in grado di determinare il potenziale esito della lite tributaria.

In questo modo il contribuente potrà valutare, grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, se nel suo caso presentare un ricorso per una cartella esattoriale potrà avere un esito a lui favorevole o meno. Il progetto Prodigit prevede anche l’introduzione in via sperimentale in 8 regioni, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna e Sicilia del laboratorio digitale del giudice tributario (TribHub) destinato a essere un laboratorio di confronto, discussione, riflessione e aggiornamento.

Dall’analisi dei precedenti giurisprudenziali all’intelligenza artificiale di un robot

Generalmente gli avvocati fanno questo tipo di percorso «manualmente», cioè ricercano sentenze già pronunciate su casi simili e cercano di capire quale potrebbe essere l’esito di una lite. I professionisti del settore hanno però sempre ben in mente i principi fondamentali del diritto e cioè che mentre la legge è generale e astratta, una sentenza si applica sempre e comunque solo al caso specifico e che due casi non sono mai del tutto uguali, ma simili.

Questo implica che, anche studiando tutte le sentenze pronunciate in una materia, non si può mai dedurre un esito certo per una controversia. Non fosse così, non ci sarebbero sentenze diverse tra i vari gradi di giudizio anche se inerenti lo stesso caso. Si può dedurre che il software Prodigit non potrà mai sostituire del tutto il parere di un professionista e non potrà mai indicare con certezza come finirà un ricorso, una lite tributaria. Insomma, un robot non potrà mai decidere le liti tributarie e le indicazioni che provengono dal software devono essere sempre prese con cautela, anche perché difficilmente riuscirà ad analizzare con sufficiente rigore la parte motiva di una sentenza, cioè l’iter logico-giuridico che ha portato un giudice a una determinata deliberazione.

La reazione dei professionisti all’introduzione di Prodigit

Perplessità sul software sono state già espresse dai professionisti impegnati nel settore che sottolineano come vi sia il rischio di una giustizia fai da te in cui i contribuenti decidono di non intraprendere un ricorso semplicemente affidandosi a uno strumento che applica l’intelligenza artificiale. In realtà nella circolare 21/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate sono esortate le Direzioni regionali e provinciali a evitare liti rischiose proprio utilizzando lo studio delle sentenze già prodotte dai giudici tributari, quindi il software potrebbe essere molto utile anche all’Amministrazione Finanziaria.

Un altro punto discusso è la modalità di scelta delle sentenze utilizzate per creare il massimario. Prodigit, come detto, nasce da un progetto del Mef e del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, cioè soggetti che sono parte in causa attraverso l’Agenzia delle Entrate. In qualità di partner sono stati coinvolti il Consiglio Nazionale Forense e il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, nonostante questo, vi sono dubbi circa i criteri utilizzati per scegliere le sentenze che compongono la banca dati che il «robot» utilizzerà per predire l’esito dell’eventuale ricorso.

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