La debolezza dello yen ha fatto aumentare il costo della vita delle famiglie in tutto il Giappone. Tokyo potrebbe intervenire ma il suo impatto potrebbe essere limitato.
Il rafforzamento del dollaro, unito alla recente contrazione dell’economia giapponese, ha sferrato un altro colpo pesantissimo al già debole yen. La valuta nipponica sta ormai infrangendo ogni record, dopo essere scivolata a 161,155 per dollaro, nuovo minimo degli ultimi 38 anni. Shunichi Suzuki, ministro delle Finanze, ha espresso “profonda preoccupazione” per una situazione sempre più delicata che sta interessando il Giappone da almeno due anni.
Il Paese ha intanto nominato un nuovo diplomatico d’alto rango per i cambi, lasciando ipotizzare un possibile intervento sul mercato per sostenere lo yen. Masato Kanda, lo stesso che ha lanciato quest’anno il più grande intervento di acquisto di yen, ha lasciato il posto ad Atsushi Mimura, nell’ambito di un rimpasto annuale avvenuto però in un contesto a dir poco particolare.
“Le persone sanno di trovarsi su un terreno scivoloso per quanto riguarda l’intervento (della Bank of Japan, BOJ, a sostegno dello yen ndr). Ma sa anche che la debolezza dello yen è legata all’aumento dei rendimenti dei Treasury e alla lentezza del Giappone nell’aumentare i tassi. Quindi, anche se il Giappone interviene, il mercato considererà l’intervento come un’opportunità per acquistare dollari”, ha scritto il quotidiano nipponico Asahi Shimbun. [...]
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