Lotta al contante anche senza cashback: come cambiano gli incentivi ai pagamenti elettronici

Rosaria Imparato

05/07/2021

Anche con lo stop al cashback continua la lotta al contante e all’evasione fiscale: vediamo i nuovi incentivi ai pagamenti tracciabili destinati ai commercianti.

Lotta al contante anche senza cashback: come cambiano gli incentivi ai pagamenti elettronici

L’addio al cashback non significa che la lotta al contante sia finita: il Governo Draghi, nel decreto Fisco e Lavoro, ha messo in conto altri incentivi ai pagamenti elettronici.

In particolare, ci sono due nuovi bonus per chi si dota di strumenti che consentono i pagamenti tracciabili, e poi è stato potenziato anche il credito d’imposta sul POS.

Grazie a questi incentivi, la volontà di usare maggiormente la moneta elettronica potrebbe partire direttamente dai commercianti.

Lotta al contante anche senza cashback: come cambiano gli incentivi ai pagamenti elettronici

Il nuovo piano di lotta al contante del Governo Draghi prevede una doppia azione:

  • da un lato, vengono azzerati i costi dei pagamenti con mezzi tracciabili;
  • dall’altro si incentiva l’impiego del POS.

I bonus previsti dal decreto Fisco e Lavoro sono tre:

  • il cosiddetto bonus POS per recuperare le commissioni delle transazioni elettroniche viene aumentato dal 30 al 100%;
  • un credito d’imposta, tetto massimo di 160 euro riconosciuto dal 70% al 10% sulla base di ricavi e compensi, a chi acquista o noleggia il POS fino al 30 giugno 2022;
  • dal 2022 un altro credito d’imposta, con tetto di 320 euro e percentuali che vanno dal 100% al 40% in base a ricavi o compensi, destinato a chi installa mezzi di memorizzazione e conservazione dei corrispettivi.

I bonus previsti per i pagamenti elettronici quindi non riguardano solo il recupero (integrale) delle commissioni, ma l’obiettivo è quello di incentivare l’uso (anche in leasing) del POS, in modo che i commercianti abbiano un ritorno tramite credito d’imposta da usare in compensazione.

Cashback, addio o arrivederci?

Il programma Cashback (quindi non solo il rimborso del 10% delle spese fatte con mezzi di pagamento tracciabili, ma anche il supercashback, cioè il premio di 1.500 euro per chi ha effettuato il maggior numero di transazioni tracciate) è stato sospeso.

Il Dl Fisco e Lavoro ha infatti messo in stand-by la misura fino a fine 2021: per ora, almeno, si tratta di un arrivederci e non di un addio.

Probabilmente con l’azione combinata delle misure (crediti d’imposta da un lato per gli esercenti e rimborso parziale delle spese per i cittadini) si potrebbero davvero compiere passi in avanti rispetto alla piaga sociale ed economica che è la lotta all’evasione.

Rimane, nel frattempo, la lotteria degli scontrini, con premi sia per commercianti che per i clienti.

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