Il Tar di Strasburgo boccia il decreto che impone di indossare la mascherina 24 ore su 24: “Si faccia chiarezza su luoghi e orari precisi dell’obbligo”
Il Tar di Strasburgo ha detto no a un obbligo di indossare mascherine all’aperto 24 ore su 24 sul territorio francese.
Una misura che l’esecutivo di Parigi ha cercato di introdurre tramite il decreto realizzato ad hoc dal prefetto, e volto a contenere l’estendersi dei contagi da coronavirus.
Dall’ultima settimana di agosto in poi infatti la situazione sanitaria è decisamente peggiorata in Francia, che per 2 volte ha superato quota 7mila nuovi contagi in un giorno.
In sostanza il tribunale amministrativo si è opposto a un obbligo totale all’aperto, imponendo una riscrittura del testo entro il prossimo lunedì. Il nuovo documento dovrà “fare chiarezza su luoghi e orari precisi dell’obbligo”, ovvero comuni, quartieri o semplici vie e punti d’incontro dove sussistono pericoli d’assembramento e c’è pertanto necessità di ricorrere a obblighi più stringenti.
Mascherine, Tar boccia la Francia: no obbligo all’aperto
L’opposizione del Tar non fa altro che difendere quella che il tribunale cita come “libertà personale e di circolazione”.
Un’imposizione senza specifiche relative a fasce orarie o luoghi è infatti da interpretare come un obbligo costante, elemento che rappresenterebbe una “grave violazione” secondo quanto argomentato dal Tribunale di Strasburgo.
Intanto con 1 milione di tamponi in una settimana, la Francia sta cercando di riprendere al più presto le redini della situazione sul fronte sanitario.
Dopo un periodo di relativo appiattimento, Parigi registra il tasso di positività più alto d’Europa in questo momento: 4,3%. Per ben 2 volte il Paese ha superato quota 7mila nuovi contagi negli ultimi 7 giorni.
Un’impennata tale che si è arrivati a parlare di secondo lockdown nazionale, circostanza che lo stesso presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato di non poter escludere.
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