No vax, Salvini lancia l’appello a Draghi: «Guidi la pacificazione. L’emergenza non è il fascismo»

Emiliana Costa

13/10/2021

A colloquio da Draghi, Salvini parla degli scontri di Roma, dello scioglimento di Forza Nuova e del green pass al lavoro. Poi l’appello alla «pacificazione nazionale».

No vax, Salvini lancia l’appello a Draghi: «Guidi la pacificazione. L’emergenza non è il fascismo»

Un colloquio di un’ora quello tra il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente del Consiglio Mario Draghi. I temi caldi dell’incontro, gli scontri a Roma durante la manifestazione no green pass, lo scioglimento di Forza Nuova e il certificato verde obbligatorio per tutti i lavoratori da venerdì 15 ottobre. Al termine del faccia a faccia, Salvini non ha rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa, ma dal Carroccio fanno sapere che il segretario della Lega ha formulato una «proposta di pacificazione nazionale» al presidente del Consiglio Draghi, a nome di tutto il centrodestra. Intanto, alla Camera, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese rispondeva a un’interrogazione di Fratelli d’Italia sui disordini di sabato scorso nella Capitale.

Salvini sul green pass obbligatorio e lo scioglimento di Forza Nuova

La giornata di Salvini era iniziata con la conferenza stampa per il candidato del centrodestra alle comunali di Roma, Enrico Michetti. E anche nel corso dell’incontro che si è svolto in piazza di Pietra, il leader della Lega ha parlato degli scontri di sabato - durante i quali alcuni manifestanti hanno attaccato la sede della Cgil - e ha lanciato un appello a Draghi: «Sono molto preoccupato. Non siamo riusciti a fermare cinque disadattati che hanno assaltato la sede della Cgil, cosa accadrà fra 15 giorni con il G20 a Roma? Ci sono 18 mila poliziotti senza green pass che rischiano di restare in mezzo a una strada. Qui - continua Salvini - vogliono fare una manifestazione di partito un giorno prima delle elezioni...».

Salvini parla, poi, dell’ipotesi scioglimento di Forza Nuova. «Sciogliamo i movimenti eversivi e sovversivi? - dice - Sì, ma tutti. Una mozione che condanna la violenza di una parte e dimentica le altre non fa un buon servizio all’Italia. Qualcuno alimenta uno scontro che rischia di portare danni irreparabili. C’è una cesura sociale, in Italia, ma non fra fascisti e comunisti, piuttosto fra chi ha e chi non ha. È a rischio un milione di posti di lavoro nelle prossime settimane, e noi dovremmo fare l’esame di storia a Michetti...».

Salvini: «Il problema non è il fascismo»

Salvini, poi, si è rivolto direttamente al presidente del Consiglio Draghi: “Sono preoccupato che qualcuno porti in Italia solo un’idea di passato, ma tirare fuori scheletri dagli armadi non fa bene al Paese. Siccome di alcuni ministri non mi fido, mi rivolgo al manager di questo governo: non può permettere quanto sta accadendo”.

Concludendo, il leader della Lega ha espresso la sua scarsa fiducia sul governo: «Puoi anche avere un genio come premier, ma se la macchina non funziona».

Iscriviti a Money.it