Lavorare un giorno in meno fa aumentare la produttività: l’esperimento Microsoft

Violetta Silvestri

5 Novembre 2019 - 13:11

Lavorare 4 giorni a settimana (invece di 5) fa aumentare la produttività: l’esperimento condotto da Microsoft

Lavorare un giorno in meno fa aumentare la produttività: l’esperimento Microsoft

Lavorare 4 giorni a settimana anziché 5 rende di più: è questo il risultato di un esperimento condotto da Microsoft in Giappone. Il colosso informatico ha voluto provare la settimana lavorativa corta in un test sperimentale avviato nella sua sede di Tokyo.

I risultati raggiunti hanno sorpreso in modo positivo. L’impatto su lavoratori, rendimento e costi è stato soddisfacente, e ha messo in evidenza che il weekend lungo offre più vantaggi che perdite.

L’idea di lavorare 4 giorni a settimana (e non più 5) è nata nell’ambito dell’iniziativa aziendale Work Life Choice Challenge. L’obiettivo di Microsoft è stato quello di provare soluzioni nuove per garantire un equilibrio più sostenibile tra lavoro e vita privata. Senza ridurre i margini di guadagno per la società, naturalmente. Il risultato ha evidenziato un incremento inaspettato dei risultati.

Ecco cosa succede lavorando 4 giorni a settimana: l’esperimento Microsoft

Lavorare 4 giorni a settimana anziché 5 e rendere di più è possibile. A dirlo sono i numeri arrivati dall’esperimento della divisione giapponese di Microsoft. Ben 2.300 dipendenti del colosso informatico impiegati nella sede di Tokyo hanno provato la settimana lavorativa corta per tutto il mese di agosto.

La società ha voluto lanciare la sperimentazione per scoprire pregi e difetti di questa diversa organizzazione del lavoro. Gli uffici, quindi, sono rimasti chiusi dal venerdì alla domenica, accorciando le ore settimanali dedicate all’attività lavorativa.

Anche i tempi dedicati ad alcune pratiche sono stati riformulati. Nello specifico, le riunioni aziendali sono state ridotte nel numero e nella durata. Meno meeting e di soli 30 minuti al massimo.

Quali i risultati? Con una certa sorpresa, lavorando un giorno in meno la produttività è cresciuta del 40%. Questo significa che, rispetto al periodo operativo tradizionale e composto da 5 giorni, le vendite per dipendente sono aumentate in modo importante.

Inoltre, Microsoft ha registrato una diminuzione dei costi aziendali. Le spese per il consumo dell’energia elettrica in ufficio sono scese del 23%. Anche il risparmio sulla carta utilizzata è stato notevole. I dipendenti, infatti, hanno stampato il 59% di fogli in meno.

Infine, il 92% dei lavoratori sottoposti all’esperimento ha dichiarato di aver avuto un riscontro personale molto positivo lavorando un giorno in meno.

Questo test riuscito forse servirà al Giappone per dare una svolta al problema sociale del troppo tempo dedicato al lavoro. Secondo i dati ufficiali statali, infatti, le ore di straordinario hanno picchi decisamente elevati nel Paese.

Lavorare di meno rende di più: esperimenti nel mondo

La prova sulla settimana corta di Microsoft è stato solo l’ultimo dei tanti esperimenti svolti nel settore aziendale e lavorativo di tutto il mondo. Nel 2018, la società della Nuova Zelanda Perpetual Guardian ha provato una settimana di lavoro di quattro giorni in due mesi per i suoi 240 membri del personale. I dipendenti hanno ridotto lo stress del 7%.

Un altro esperimento pubblicato dalla Harvard Business Review ha mostrato che la diminuzione delle ore lavorative giornaliere, da 8 a 6, genera una maggiore produttività. Lo stesso test è stato eseguito anni fa in Svezia.

Inoltre, un sondaggio del 2018 condotto su 3.000 dipendenti dall’Istituto Workforce di Kronos ha rilevato che oltre la metà dei lavoratori a tempo pieno pensava di poter svolgere il proprio lavoro in sole cinque ore al giorno.

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