L’ipotesi di una tredicesima più alta è stata presentata dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo nella giornata. Il piano è ridurre le tasse. A quanto ammonta il possibile aumento?
Meno tasse sulla tredicesima vuol dire più soldi nelle tasche degli italiani, ma solo se lavoratore dipendente. È questa la nuova ipotesi del governo Meloni, all’alba del nuovo decreto Dignità, varato il 1° maggio, che spinge per immettere più soldi negli stipendi dei lavoratori e delle lavoratrici. Per farlo si punta alla tredicesima mensilità. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo si è fatto portavoce della proposta nell’audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale.
“È una cosa che già c’è nella delega - ha detto Leo - dobbiamo sperimentare e vedere come costruirla”. In altre parole vanno valutate le risorse per avere meno tasse sulla tredicesima. L’ipotesi non cade nel vuoto quindi, ma anzi è possibile già parlare delle cifre in più sulla tredicesima mensilità proposte dal viceministro. Leo si è spinto a dire che si può studiare una soluzione per avere in busta paga anche fino a 80-100 euro di più. Si tratta di una cifra verosimile, ma le verifiche andranno fatte con la Ragioneria generale dello Stato che si occupa proprio di analisi, monitoraggio e vigilanza della spesa pubblica.
Se non la tredicesima, è già in programma, ovvero da discutere, la detassazione dei premi di produttività. Dove trovare i fondi rimane però la domanda cardine. Secondo il viceministro Leo i soldi ci sono e anzi provengono dai ricavati della lotta all’evasione. Altra risorsa alla quale attingere, anche per riproporre gli strumenti oltre dicembre, potrebbero essere la tassa sugli extraprofitti.
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Tredicesima più alta: il governo studia l’ipotesi
Il viceministro dell’Economia non esclude un taglio delle tasse anche sulla tredicesima mensilità dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti. Il giorno dopo il decreto Dignità, il decreto che taglia il cuneo fiscale e che porterà da luglio a dicembre 2023 tra i 50 e i 100 euro in più al mese in busta paga, Maurizio Leo annuncia l’ipotesi di un extra guadagno anche sulla tredicesima.
Il sistema è lo stesso: tasse più basse. Lo scopo, come ha spiegato lo stesso Leo interrogato in merito nell’audizione alle commissioni riunite Finanze di Camera e Senato sulla riforma fiscale, è dare respiro agli italiani durante le festività e quindi spingerli a riprendere i consumi con più fiducia. Se non la tredicesima, si ragiona già sulla detassazione dei premi di produttività con aliquota piatta.
Fino a 100 euro in più sulla tredicesima: dove si trovano i fondi necessari
L’ipotesi di ridurre le tasse sulla tredicesima potrebbe portare nelle tasche degli italiani a dicembre dagli 80 ai 100 euro in più. Si tratta di una cifra verosimile considerando che nel serbatoio ci sono 3 miliardi per il 2023 e una parte dei 4 miliardi del 2024. “Penso che a questa cifra ci si possa arrivare, faremo delle verifiche con la Ragioneria”, ha confermato il viceministro Maurizio Leo.
I fondi fanno riferimento al fondo taglia-tasse, alimentato dai proventi della lotta all’evasione. Una parte è già stata utilizzata per il taglio del cuneo, l’altra potrebbe essere utilizzata allo scopo di tagliare le tasse sulla tredicesima. Recuperare i fondi, sembra dire il governo Meloni, non è difficile. Dopotutto si guarda già ai dispositivi per il 2024 per la riduzione delle aliquote Irpef.
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