I mercati prezzano un contesto economico e geopolitico troppo incerto per mostrare pieno ottimismo. I tassi Fed sono visti in aumento, mentre le tensioni Usa, Cina, Russia si fanno profonde.
Mercati sotto pressione oggi, con l’Asia che vira quasi del tutto in rosso e gli investitori che fiutano più fattori rischiosi che segnali di reale e duraturo ottimismo.
I titoli asiatici scendono, con la prospettiva che la banca centrale americana debba continuare sul suo percorso da falco che ha pesato sul sentiment. I trader guardano già al verbale dell’ultima riunione della Federal Reserve per ulteriori indizi di politica monetaria (sarà pubblicato domani, 22 febbraio).
In sintesi, il mercato sta ora prezzando che i tassi di interesse statunitensi raggiungeranno il picco del 5,30% a luglio e rimarranno al di sopra del 5% entro la fine dell’anno, allontanandosi dalle aspettative di tagli dei tassi più profondi quest’anno.
Inoltre, c’è molta preoccupazione per le tensioni geopolitiche che si stanno esacerbando tra Russia, Cina, Usa, Europa.
Azioni oscillano, risale il dollaro: Fed e guerra frenano il sentiment
Gli scambi asiatici si preparano a una chiusura in perdita. Il più ampio indice MSCI delle azioni dell’Asia-Pacifico al di fuori del Giappone è sceso, oscillando intorno ai minimi di sei settimane.
L’indice è di diminuito di quasi il 3% questo mese, dopo essere salito dell’8,6% a gennaio, poiché una serie di solidi dati economici statunitensi ha rafforzato i timori che i tassi di interesse potrebbero dover aumentare ulteriormente e rimanere più alti più a lungo.
Tutti i principali indici del continente asiatico flettono e vanno sotto la parità. Le azioni cinesi sono state sottotono, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,7%, a causa delle preoccupazioni geopolitiche in vista del primo anniversario della guerra in Ucraina e dei dubbi sulla reale ripresa dell’economia cinese.
L’analista di mercato di ActivTrades, Anderson Alves, ha affermato, come riporta Reuters, che i trader hanno parlato di una performance superiore delle azioni cinesi quest’anno grazie ai suoi sforzi di riapertura.
“Tuttavia, vale la pena tenere d’occhio il fronte geopolitico poiché gli Stati Uniti hanno avvertito delle conseguenze se la Cina fornirà supporto materiale alla Russia sulla guerra in Ucraina”, ha aggiunto.
Secondo Chris Weston, capo della ricerca presso Pepperstone Group, “mentre alcuni si concentreranno sulle relazioni Usa-Cina e indicheranno i prossimi incontri tra cinesi e russi questa settimana come cruciali, il riprezzamento e la spinta al rialzo delle aspettative sui tassi di interesse alla fine apriranno il ribasso nei mercati azionari.”
In questo clima di incertezza sia sul piano politico che su quello economico, con gli Usa protagonisti in attesa delle mosse Fed, l’indice del dollaro risale oltre i 104 punti.
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