Mercati, l’impatto delle elezioni in Francia su Euro e Borse

Violetta Silvestri

8 Luglio 2024 - 10:45

La Francia ha sorpreso tutti con l’esito del ballottaggio favorevole alla sinistra. I mercati, per ora, non sembrano scossi dallo stallo politico. Cosa succede in Borsa?

Mercati, l’impatto delle elezioni in Francia su Euro e Borse

Borse europee poco scosse dal sorprendente esito elettorale in Francia.

Dopo circa un’ora di contrattazioni, il Cac francese ha cancellato le perdite precedenti e registra un rialzo dello 0,69% verso le ore 10.00. Anche gli altri indici europei viaggiano sopra la parità.

L’euro dollaro sta tentando un rimbalzo verso 1,0850, mentre i trader sembrano al momento ignorare la paralisi elettorale francese, sollevando il sentiment di rischio.

Il voto ha sancito la vittoria del fronte delle sinistre, con il partito di Macron al secondo posto e la temuta avanzata della destra estrema guidata dal Rassemblement National di Le Pen arginata in terza posizione.

I risultati lasciano comunque il Paese nell’incertezza, poiché nessuno schieramento ha i seggi necessari per formare un Governo con maggioranza assoluta. Passato il timore di una vittoria degli estremisti di destra, ora a crescere è la paura di una prolungata instabilità.

Nel dettaglio, nessuno dei gruppi dovrebbe raggiungere i 289 seggi utili per la maggioranza assoluta e potrebbe quindi verificarsi un’impasse nelle prossime settimane. Allo stesso tempo, proprio l’assenza di un dominio del fronte delle sinistre lascia aperta la speranza degli investitori che si troverà una soluzione di governo più moderata.

Mercati in ripresa, cosa si aspettano dopo il voto in Francia?

La perdita dell’estrema destra è stata in un certo senso un sollievo per gli investitori, che però temono anche che i piani della sinistra possano vanificare molte delle riforme pro-mercato del presidente Emmanuel Macron.

Il successo del fronte guidato da Mélenchon probabilmente in generale preoccupa i mercati innanzitutto perché non si tradurrà in una maggioranza solida e lascerà molta incertezza su come formare il Governo. Inoltre, le promesse della sinistra potrebbero favorire la spesa pubblica e tassazioni su ricchi e aziende.

Tutto questo aggraverebbe i timori sul debito della Francia e metterebbe la nazione in rotta di collisione con l’Unione Europea, che sta già adottando misure per ridurre il deficit di bilancio.

“La politica francese confonde ancora una volta”, ha affermato Geoffrey Yu, stratega senior presso la Bank of New York Mellon. “In base ai risultati, i rischi di una politica fiscale espansiva permangono e forse ai margini sono aumentati”.

Tuttavia, l’alleanza di sinistra non ha una maggioranza assoluta, il che limita quanto può fare, e alcuni strateghi hanno suggerito che un parlamento in stallo sarebbe un risultato positivo per gli investitori.

“Sarà difficile per la Francia formare un governo e il risultato più probabile è ora un accordo tra alcune parti della sinistra e Macron”, ha commentato Holger Schmiedling, economista capo di Berenberg.
“Questo potrebbe significare qualche inversione di tendenza delle riforme. Direi che il risultato è meno negativo di quanto avrebbe potuto essere. Avrebbe potuto essere molto peggiore”.

Gli investitori sono quindi in attesa di sviluppi politici ulteriori. I mercati obbligazionari sono rimasti poco mossi dopo l’esito e il divario tra i rendimenti dei titoli di Stato decennali tedeschi e francesi si è ampliato fino a 71,1 punti base, per poi ridursi.

Questo spread riflette il premio richiesto dagli investitori per detenere il debito francese piuttosto che i Bund tedeschi. Si è ampliato a oltre 80 punti base nel periodo che ha preceduto le elezioni, il livello più alto dalla crisi della zona euro nel 2012, poiché gli investitori temevano una maggioranza di estrema destra che avrebbe potuto attuare politiche di spesa elevata.

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