I mercati aprono la settimana in un clima pieno di tensioni: dal ritorno dei contagi Covid in Cina ai timori dell’inflazione fino al tonfo della lira turca con le mosse di Erdogan, le Borse oscillano.
Mercati oggi: azioni asiatiche e futures statunitensi sono stabili ma non brillano, con i trader attenti a valutare i rischi di inflazione, le prospettive incerte della Cina e i rapporti sugli utili delle grandi aziende tecnologiche.
Intanto, la lira turca è scesa al minimo storico nel pieno di un diverbio diplomatico che potrebbe costare caro alla Turchia.
Le azioni diminuiscono in Giappone e sono contrastate in Cina, mentre Hong Kong è appena sopra la parità. Il dragone si sta preparando a nuovi focolai di Covid, mentre la pressione sul settore immobiliare, la stretta normativa di Xi Jinping, la carenza di energia e il rallentamento economico potrebbero peggiorare le prospettive di crescita di Pechino.
In questa cornice, vediamo cosa succede oggi nei mercati.
Mercati: Asia incerta, in Cina torna l’incubo contagi
Alle ore 8.20 circa, il Nikkei perde lo 0,71% e gli indici Shenzhen e Shanghai scambiano a +0,45% e +0,44%. Hong Kong è di poco sopra la parità.
In Cina, la provincia di Gansu, nel Nord-Ovest, lunedì ha chiuso i siti turistici dopo che sono stati rilevati casi di coronavirus e la capitale, Pechino, ha vietato viaggi verso luoghi dove ci son state infezioni negli ultimi 14 giorni.
La nazione ha segnalato solo poche decine di casi, ma la risposta di Pechino di limitare gli spostamenti ha suscitato la preoccupazione che l’economica già in difficoltà possa ulteriormente risentirne. Anche Hong Kong ha riaffermato severe regole di quarantena per chi arriva da fuori, facendo suonare l’allarme sulla sua attività finanziaria.
L’Asia, quindi, è tornata a vacillare. La questione epidemia si aggiunge alla crisi energetica, alla stretta normativa di Pechino e ai problemi di Evergrande: il presidente Ka-Yan Hui, ha affermato che alcuni progetti immobiliari in Cina sono tornati operativi e che la divisione delle auto elettriche mostra buoni segnali. Tuttavia, ci sono ancora 305 miliardi di dollari di debito che gravano sulla società.
Lira turca giù, petrolio e gas balzano ancora
Gli investitori iniziano la settimana anche guardando la Turchia. La lira è scesa nuovamente dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che 10 ambasciatori, inclusi quelli di Stati Uniti, Germania e Francia, non erano più i benvenuti dopo che avevano richiesto il rilascio di un dissidente del regime.
Il petrolio greggio ha esteso il rally, spinto anche dalle affermazioni dell’Arabia Saudita secondo le quali l’alleanza OPEC+ dovrebbe mantenere il suo approccio cauto alla gestione delle forniture globali di greggio.
Da segnalare, considerando la crisi energetica del momento, che i futures sul gas naturale USA sono balzati del 5%, oggi superando i 5,5 dollari per milione di unità termiche britanniche. La novità è che alcuni gruppi dell’energia hanno aggiunto progetti che riguardano l’estrazione di gas naturale liquefatto, tra le aspettative di un picco della domanda globale.
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