Mercati oggi scossi dalla crisi energia elettrica: che succede?

Violetta Silvestri

28 Settembre 2021 - 08:31

I mercati scambiano misti in Asia, rispecchiando timori sulla grave carenza di energia elettrica che sta interessando anche la Cina. Dopo il caso Evergrande, la crisi energetica scuote gli indici.

Mercati oggi scossi dalla crisi energia elettrica: che succede?

Mercati oggi: azioni asiatiche scambiano contrastanti, mentre gli investitori restano preoccupati per la crisi del debito irrisolta di Evergrande Group e osservano il potenziale impatto di una crescente carenza di energia elettrica in Cina.

L’indice MSCI delle azioni dell’Asia del Pacifico registra un rialzo. L’Australia va in rosso e anche il Giappone scivola.

Hong Kong avanza, guidata dai titoli immobiliari, dopo che la banca centrale cinese ha dichiarato che lavorerà per salvaguardare lo sviluppo sano del mercato immobiliare durante la crisi del China Evergrande Group. Le azioni cinesi sono miste.

Intanto, il rendimento dei Treasury sale e il petrolio continua a correre: in questa cornice, che succede oggi nei mercati?

Mercati: l’Asia ora teme la crisi di elettricità

Alle ore 8.15 circa, il Nikkei scambia a -0,22% e gli indici cinesi Shenzhen e Shanghai sono misti, con il primo a -0,03% e il secondo a +0,7%.

In territorio positivo c’è l’Hang Seng di Hong Kong, che mostra un +1,79%. Kospi della Corea del Sud e Taiwan sono in rosso.

Gli investitori guardano con apprensione a due rilevanti fenomeni ora in corso in Cina: la crisi del colosso immobiliare e la scarsità di energia elettrica.

Evergrande ha 30 giorni per effettuare il pagamento prima che cada in default e le autorità di Shenzen stanno indagando sull’unità di gestione patrimoniale della società.

Intanto, la People’s Bank of China (PBOC) ha dichiarato lunedì che “salvaguarderà i diritti legittimi dei consumatori” e ha continuato a iniettare liquidità: 15,5 miliardi di dollari oggi, per un totale finora di 460 miliardi di yuan in una settimana.

La crescente carenza di energia in Cina, nel frattempo, ha interrotto la produzione in una serie di stabilimenti, inclusi i fornitori di Apple e Tesla e si prevede che colpirà il settore manifatturiero del Paese e le relative catene di approvvigionamento. Il cuore della crisi è nel Nordest della Cina. Semafori, copertura telefonica, ascensori sarebbero già fuori uso e potrebbe mancare la fornitura di acqua, stando ai media locali.

Gli analisti hanno avvertito che i blackout in corso potrebbero influenzare i titoli industriali cinesi quotati.

Rendimento Treasury decennale e petrolio in rally

Il rendimento del T bond USA a 10 anni ha superato l’1,5%, il livello più alto da giugno, e quello a due anni ha raggiunto il massimo in 18 mesi.

I trader valutano sempre più la prospettiva che la Fed riduca presto i suoi 120 miliardi di dollari di acquisti mensili di attività.

Intanto, sul fronte materie prime la crisi energetica ha risvolti sul petrolio: il Brent ha toccato gli 80 dollari al barile per la prima volta da ottobre 2018. Il greggio WTI ha superato i 76 dollari al barile. Goldman Sachs Group ha affermato che il Brent potrebbe raggiungere i 90 dollari entro la fine dell’anno poiché il mercato è in un deficit maggiore di quanto molti credano.

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