Le azioni Meta, la capogruppo di Facebook, nella seduta di giovedì hanno perso oltre 200 miliardi in termini di capitalizzazione mettendo a segno un nuovo record storico.
Giovedì in profondo rosso per le azioni Meta che, con un -26,39%, hanno reagito decisamente male ai conti del quarto trimestre ed all’outlook sui prossimi mesi.
In particolare, la ex Facebook ha detto di attendersi, alla luce del fatto che gli utenti stanno spendendo meno tempo sulla piattaforma, un rallentamento nella crescita del fatturato.
Il giro d’affari si troverà a fare i conti anche con l’inflazione, che dovrebbe ridurre la spesa degli inserzionisti, e con le modifiche introdotte l’anno scorso da Apple (che ostacolano la raccolta di dati sui dispositivi mobili e che peseranno per 10 miliardi annui).
Azioni Meta. Fonte TeleTrader
Meta (Facebook): crollo da record per la capitalizzazione
Non bastasse il calo in termini percentuali, che ha portato il valore del titolo a 237,76 dollari, a restare negli annali sarà la contrazione della capitalizzazione di mercato .
Frantumando il precedente massimo storico, fissato a settembre 2020 da Apple a 182 miliardi di dollari, in una seduta Meta è riuscita a registrare un tonfo della capitalizzazione complessiva di 232 miliardi di dollari.
Maggiori contrazioni della capitalizzazione in una singola seduta. Fonte: Wall Street Journal
Secondo i dati elaborati dalla società Dow Jones, il crollo registrato da Meta è maggiore della market cap di 472 delle società quotate sullo S&P500.
L’indice della 500 società a maggiore capitalizzazione ha così perso il 2,4%, la contrazione maggiore da 12 mesi, mentre la versione con pesi equivalenti è scesa dell’1,4%.
Con il calo di giovedì, la capitalizzazione totale di Meta è scesa a 647 miliardi: in questo modo la “parent company” di Facebook ha perso la sesta posizione all’interno dello S&P500 a scapito della Berkshire Hathaway di Warren Buffett (le prime cinque sono occupate da Apple, Microsoft, Alphabet, Amazon e Tesla).
Meta, ha detto JJ Kinahan, market strategist di TD Ameritrade, “è un titolo particolarmente diffuso, elemento fondamentale in molti portafogli. Quando ci sono momenti di difficoltà tende a mettere in discussione la fiducia dell’intero mercato.
La domanda a questo punto è una: si tratta di un problema specifico di Meta o rappresenterà un problema generale?”.
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