Caro vita al rialzo a Milano: i costi salgono per i mezzi pubblici. Le ragioni dietro l’aumento dei prezzi.
Si torna a parlare di aumenti per la viabilità pubblica milanese. Dopo vari annunci nel periodo estivo mai concretizzati, il capoluogo lombardo torna a battere sulla necessità di modificare le tariffe del biglietto Atm intervenendo con un rincaro di 20 centesimi. Quello del trasporto pubblico è infatti un tema dolente per Milano a fronte delle spese da sostenere e delle richieste di adeguamento avanzate dall’Istat.
I motivi dell’aumento dei prezzi sono diversi. La principale causa scatenante di questo probabile aumento viene rimarcata però in maniera chiara dal primo cittadino, Beppe Sala, che lancia l’allarme sui conti del Comune: si registrano 120 milioni di euro di introiti in meno dal settore mobilità rispetto al 2019.
Queste stime, contestualizzate con la crisi energetica, sono un mix letale per le tasche di Palazzo Marino. A fronte del calo del 23% dei passeggeri permane il cruccio dell’aumento delle spese. Si parla insomma di «costi fissi» da sostenere e di bollette quadruplicate da pagare. Da definire quindi tempistiche e risposte operative al problema.
Trasporti Milano: il motivo degli aumenti
Il tema dell’aumento delle tariffe Atm è stato rilanciato da Beppe Sala in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico alla Cattolica e dell’assemblea dell’Anci a Bergamo. Il «problema grave» che Milano patisce più di altri Comuni, ha spiegato, «si chiama trasporto pubblico perché, per una serie di motivi,»la bigliettazione non funziona ancora come prima del Covid". Il sindaco afferma:
«Saremo prudenti ma i cittadini devono sapere i problemi».
La comparazione con il 2019 mostra un divario notevole. Quell’anno infatti il boom dei passeggeri sui mezzi ha portato nelle casse comunali 437,2 milioni. Escludendo il 2020, l’anno nero per eccellenza, al 2021 gli incassi da biglietti sono stati di appena 234,8 milioni.
La spesa fissa comunale minima per coprire tutti i costi ammonta però a 300 milioni circa. Il surplus del 2019 non bastava a tamponare l’anno della pandemia, figuriamoci a coprire gli ammanchi correnti.
Conti in tasca a Palazzo Marino
Nei giorni scorsi è intervenuto sul delicato tema anche il direttore generale di Atm Arrigo Giana:
«Stiamo affrontando ancora oggi una situazione in cui abbiamo un 22-23 per cento in meno di passeggeri e abbiamo una previsione di rincaro dei costi dell’energia di quattro volte tanto».
Traducendo queste parole in numeri, se la bolletta del 2022 ha toccato i 45 milioni, quella del 2023 si stima arriverà a quota 170 milioni. La voce «mobilità e trasporti», nelle spese correnti del Comune pesa da sola per il 37%. Il consuntivo del 2021 infatti era di 2,8 miliardi per tutti gli ambiti, dalla scuola al welfare, dalla sicurezza alla cultura. Più di 800 milioni sono stati spesi per il servizio fornito da Atm.
Ad oggi la valutazione del 2022 ancora non è stato resa pubblica. Le previsioni più ottimistiche a maggio contavano di chiudere l’anno con un incasso da biglietti pari a 320 milioni, ma questo dato sarà verosimilmente ritoccato al ribasso. C’è infatti il buco da tamponare dovuto agli extra costi energetici e le nuove spese, altissime, legate all’apertura della M4. Ricordiamo infatti che la Blu costerà al Comune, tra rimborso del debito e gestione, 100 milioni di euro per 32 anni.
Unica nota positiva? Sono in arrivo 400 milioni di euro per le Olimpiadi invernali Milano - Cortina del 2026: 120 milioni per il 2024, 140 milioni per il 2025, 140 per il 2026.
leggi anche
Olimpiadi Milano-Cortina 2026, costi e incassi: per l’Italia è già un salasso da 2,3 miliardi
Quando aspettarci l’aumento?
Una data per lo scatto del rincaro ancora non c’è. L’aria però si fa tesa in amministrazione. «Bisogna fare un discorso serio, rigoroso e sincero ai cittadini - ha detto ieri Sala - dobbiamo costruire un bilancio prudente, che per forza pareggia entrate e uscite».
In quale modo però? La risposta probabilmente sarà seguire il sentiero già tracciato durante lo scorso anno ovvero quella di un «documento in divenire» in cui prima si applicano «tagli significativi» e poi si aggiusta il tiro «per non toccare sostanzialmente i servizi». Come riportato da Repubblica, «un lavoro di cesello piuttosto complicato sul quale assessore e tecnici si stanno esercitando da settimane con simulazioni di ogni genere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA