Oltre al più famoso modello F24, esiste anche quello F23. Vediamo per quali pagamenti è necessario utilizzarlo e come evitare problemi.
Così come il modello F24, anche l’F23 è un modello di versamento di imposte da compilare e utilizzare per adempiere agli obblighi tributari nei confronti dello Stato.
La differenza fondamentale tra i due modelli sta nel tipo di imposta a cui si riferiscono, dato fondamentale da conoscere in modo da non risultare inadempienti.
Ecco una breve guida con le istruzioni per conoscere il modello F23.
Modello F23: a cosa serve e istruzioni
Cos’è il modello F23
Il modello F23 è un documento che va utilizzato per il versamento di alcune tipologie di imposte allo Stato, come vedremo in seguito.
Fino al 31 dicembre 2014 ha avuto validità anche per i contratti di locazione, per essere poi sostituito dal modello F24 Elide o dal modello Rli telematico.
Dal 1° aprile 2016, si deve utilizzare il modello F24 per il pagamento delle imposte e relativi accessori, sanzioni e interessi dovuti in relazione alla presentazione della dichiarazione di successione.
Il modello F23 è diviso in diverse sezioni e si può trovare sia in bianco, sia già precompilato: il modello in bianco può essere compilato da chi andrà a effettuare il pagamento (notaio, proprietario dell’immobile, erede, debitore, ecc); i modelli precompilati possono essere inviati direttamente dall’ufficio o ente che richiede il pagamento.
A cosa serve il modello F23
Uno degli utilizzi più comuni del modello F23 è il pagamento di sanzioni amministrative, come multe o contravvenzioni. Non è tuttavia l’unico utilizzo che ne viene fatto.
Infatti il modello F23 serve anche per i seguenti versamenti:
- imposte di registro;
- imposta catastale;
- sanzioni inflitte dal giudice;
- canoni per concessioni demaniali.
Nel 2020 il modello F24 Elide è andato a sostituire alcuni pagamenti che avvenivano con l’F23, come i servizi ipotecari.
Come si compila il modello F23
In caso di ricezione di F23 precompilato, il modello viene inviato al contribuente assieme all’atto di accertamento, al verbale, o all’atto giudiziario.
Se invece si è in possesso di un F23 da compilare diventa necessario svolgere questa operazione privatamente.
Il documento si può suddividere in tre parti principali.
Parte uno: dati di pagamento
La prima parte è dedicata all’inserimento dei dati riguardanti il pagamento e comprende i campi 1, 2 e 3.
- Campo 1: indicare la provincia del concessionario presso il quale si esegue il pagamento;
- Campo 2: segnare la banca o la posta, nonché la relativa agenzia o ufficio ai quali si conferisce delega per eseguire il pagamento;
- Campo 3: spazio a disposizione dell’ufficio richiedente il pagamento.
Parte due: dati anagrafici
La seconda sezione comprende i campi 4 e 5, e deve essere compilata con i dati anagrafici del contribuente. Il versante deve essere la stessa persona che andrà a firmare il modello.
Parte tre: dati di versamento
La parte seguente è dedicata alle informazioni riguardanti i dati di versamento e comprende i campi dal 6 al 14 del documento.
- Campo 6: inserire il codice dell’ufficio o dell’ente al quale va riferito il versamento. Da compilare sempre e obbligatoriamente. L’elenco completo dei codici è disponibile presso il concessionario, la banca o la posta, mentre lo spazio denominato come “subcodice” è a disposizione dell’ufficio o dell’ente richiedente (uffici giudiziari, Asl, Inps, Inail);
- Campo 7: riportare il codice identificativo del proprio comune di ubicazione, se il versamento è richiesto da uffici giudiziari o forze di polizia;
- Campo 8: compilare per i pagamenti relativi ad atti in pendenza di giudizio e utilizzando la codifica indicata nella tabella A presente nel file di istruzioni per la compilazione;
- Campo 9: riportare il codice solo per i parametri descritti nella tabella B, sempre presente nei file allegati al modello. Non va compilato in caso di contratti di locazione per annualità successive alla prima;
- Campo 10: compilare solo in determinate circostanze, come nel caso di atti pubblici e scritture private autenticate, ravvedimento, o contratti di locazione per annualità successive alla prima;
- Campo 11: inserire il codice tributo, lo stesso codice non può essere inserito più di una volta.
- Campo 12 : spazio a disposizione dell’ente richiedente;
- Campo 13: inserire l’importo fino alle prime due cifre decimali, arrotondate;
- Campo 14: compilare solo per l’imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, a esclusione dei ciclomotori.
Non tutti i campi vanno compilati sempre, ma dipende dalla tipologia di pagamento da effettuare. Alcune indicazioni sono fornite in modo approfondito attraverso le tabelle messe a disposizione nel documento.
Come posso pagare un F23 online
Un F23 si può pagare sia offline, sia online. Al momento però non è ancora disponibile la modalità di pagamento digitale attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate.
È invece possibile farlo tramite homebanking, attraverso la propria banca oppure dal portale delle Poste per chi è intestatario di un conto.
Cosa cambia tra F23 e F24
F23 e F24 sono due modelli diversi, entrambi utilizzati per il pagamento di imposte nei confronti dello Stato.
Vengono però utilizzati per pagamenti diversi e non vanno confusi tra loro, poiché non sono interscambiabili. Fare un errore del genere porterebbe a essere inadempienti nei confronti dello Stato. Per questo è importante fare attenzione a che tipo di pagamento si deve eseguire, nel caso in cui si avessero dei dubbi al riguardo.
Codici tributo
Il codice tributo indica la tipologia di imposta che si deve pagare e sono da inserirsi obbligatoriamente all’interno del modello F23 prima di attuare il pagamento.
Ogni codice indica un’imposta differente e non può ripetersi all’interno del documento. Per poter conoscere i codici si può fare riferimento alle tabelle messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate al seguente link.
© RIPRODUZIONE RISERVATA