MPS e l’OPS su Mediobanca: occhio alle azioni post grande shock di Piazza Affari. E se il piano di Meloni fa flop?
Il nuovo caso di Borsa MPS-Mediobanca, frutto della mossa lanciata dalla banca senese per conquistare Piazzetta Cuccia, ha ufficialmente la benedizione del Tesoro, maggiore azionista dell’istituto senese, e della stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, nel fine settimana, si è detta favorevole a quella che ai suoi occhi sarebbe una operazione di mercato, ma che per il mercato sembra avere invece tutti i requisiti di una OPS di Stato.
Fin da subito l’offerta pubblica di scambio lanciata dai patrioti della finanza italiana Delfin-Caltagirone, allo scopo a quanto pare di blindare Generali e i BTP che ha in pancia, è stata accolta con malcelato scetticismo da parte di diversi analisti, che ne hanno messo in dubbio la stessa ragion d’essere.
Gli analisti si sono fatti portavoce di ciò che è emerso subito da Piazza Affari, dove le azioni della preda Mediobanca sono schizzate subito, portando gli esperti ad anticipare la necessità che MPS alzasse la posta su Piazzetta Cuccia. Venerdì scorso le azioni di Mediobanca sono balzate infatti del 7,72%, confermandosi le migliori del listino Ftse Mib di Piazza Affari, a fronte del dietrofront pesante di MPS-Monte dei Paschi di Siena, che ha terminato la seduta in flessione del 6,91%. Occhio anche alle azioni del campione assicurativo Assicurazioni Generali, vero target del governo Meloni e del duo Delfin-Caltagirone che oggi, a dispetto della flessione che sia abbattendo sui mercati, segna un solido rialzo, che estende la fase rialzista del titolo. Occhio a tal proposito al peccato originale, agli occhi della politica di casa, commesso da Generali, ovvero a quell’accordo con la francese Natixis che spaventa tanto l’Italia. [...]
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