Multe e autovelox, ecco quando non si devono più pagare: le novità sul Codice della strada

Stefano Rizzuti

7 Febbraio 2023 - 09:58

Una sentenza della Cassazione stabilisce che le multe comminate per eccesso di velocità non devono essere pagate in caso di mancata segnalazione dell’autovelox.

Multe e autovelox, ecco quando non si devono più pagare: le novità sul Codice della strada

Se l’autovelox non è segnalato le multe possono essere contestate e annullate. Una sentenza della Corte di Cassazione, risalente al 25 gennaio, chiarisce come debba essere interpretato il Codice della strada in caso di sanzioni comminate per eccesso di velocità, quando i dispositivi non sono segnalati.

La presenza degli autovelox, quindi, deve essere sempre segnalata in maniera adeguata: gli automobilisti devono essere a conoscenza della localizzazione di questi strumenti e devono avere la possibilità di rallentare in caso di eccesso di velocità. Quindi le multe effettuate con dispositivi sulle auto delle forze dell’ordine possono essere contestate se non sono presenti le adeguate segnalazioni.

A riportare la sentenza della Cassazione è il Messaggero: il riferimento è a un episodio avvenuto a Reggio Emilia con un automobilista a cui è stata comminata una multa perché viaggiava a 90,80 km/h a fronte di un limite massimo, in quel tratto di strada, di 50 km/h.

Multe valide solo con la segnalazione dell’autovelox

Un automobilista aveva impugnato la multa ed era poi stato il giudice di pace a ritenere illegittima la sanzione proprio perché non era stato rispettato l’obbligo di segnalazione della postazione di controllo della velocità. In particolare si faceva riferimento al caso del cosiddetto Scout speed.

Parliamo di un apparecchio utilizzato per il rilevamento della velocità istantanea dei veicoli: viene installato sulle auto delle forze dell’ordine che possono impiegarlo sia in movimento sia stando ferme. Il giudice di pace aveva annullato la multa spiegando che il Codice della strada prevede la segnalazione, ben visibile, degli strumenti per il controllo della velocità.

In secondo grado il tribunale aveva confermato la sentenza del giudice di pace, sottolineando l’obbligo di preventiva segnalazione delle postazioni su rete stradale. La segnalazione ha infatti lo scopo di avvisare gli automobilisti per “orientarne la condotta di guida”.

Gli autovelox a bordo delle vetture

Era stata l’Unione dei comuni della Pianura reggiana a ricorrere in Cassazione, sostenendo che l’obbligo di segnalazione non fosse valido per gli autovelox installati a bordi dei veicoli. Il ricorso è stato però respinto dai giudici, secondo cui il decreto ministeriale che esonera dall’obbligo di segnalazione la modalità Scout speed, a cui fanno riferimento i ricorrenti, è in contrasto con il Codice della strada.

Il codice, infatti, prevede che l’obbligo per le postazioni sulla rete stradale sia sempre valido, mentre il decreto ministeriale avrebbe avuto solamente il compito di individuare le modalità attuative.

Come segnalare la presenza degli autovelox

Secondo i giudici della Cassazione la presenza degli autovelox può essere segnalata attraverso diverse modalità. È possibile, per esempio, installare sulle autovetture dei messaggi luminosi con scritto ’controllo velocità’ o ’rilevamento velocità’. Quindi, secondo i giudici, il tribunale ha operato correttamente quando ha deciso di annullare la multa comminata con il dispositivo Speed scout, la cui presenza non era segnalata. Quindi la presenza dei dispositivi per il rilevamento della velocità deve essere segnalata sia per gli strumenti fissi che per quelli dinamici.

Codice della strada, la sentenza su multe e autovelox

Un’altra sentenza della Cassazione, risalente sempre a gennaio, evidenzia una linea simile da parte dei giudici. In quel caso è stato stabilito che una multa elevata tramite autovelox su una strada priva di banchina è annullabile. La presenza di una banchina, infatti, viene ritenuta essenziale per poter qualificare la strada come “extraurbana secondaria”.

La Cassazione sottolinea che la legge prevede la possibilità di contestare l’infrazione esclusivamente su alcune tipologie di strade, tra cui quelle urbane di scorrimento. E per questo è necessario che ci sia una banchina che, inoltre, deve restare libera da ingombri e avere una larghezza minima che consenta “l’assolvimento delle predette funzioni”.

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