Mutuo: cosa succede se la banca fallisce?

Claudia Cervi

21 Marzo 2023 - 10:22

Cosa succede al tuo mutuo se la banca fallisce? Una guida per conoscere le misure di tutela disponibili, i tuoi diritti e le strategie migliori per tutelare il mutuo in caso di crisi bancaria.

Mutuo: cosa succede se la banca fallisce?

Cosa succede al mutuo se la banca fallisce?
Il mutuo rappresenta uno dei più importanti impegni finanziari che una persona possa assumere nella propria vita, essendo un prestito di lunga durata e di notevole entità economica. Tuttavia, in un contesto di crisi bancaria, può sorgere il dubbio di cosa succede al mutuo se la banca fallisce.

In questo scenario, è fondamentale conoscere le misure di tutela previste dalla legge per garantire la sicurezza dei risparmi e dei finanziamenti in caso di fallimento della banca, al fine di evitare conseguenze negative sulla propria situazione economica.

In questa guida, analizziamo cosa accade al mutuo se fallisce la banca che lo ha erogato e quali sono le strategie e le opzioni disponibili per proteggere i propri interessi in caso di crisi bancaria e fallimento della banca.

Cosa succede al mutuo quando la banca fallisce?

Acquistare una casa è un passo importante e comporta un grande impegno finanziario che richiede nella maggior parte dei casi la stipula di un mutuo. Ciò che è accaduto di recente a Credit Suisse, travolta dal crac della Silicon Valley Bank, ha turbato investitori, addetti ai lavori e molti clienti in tutto il mondo. Ecco perché è legittimo domandarsi cosa succede se la banca fallisce.

In genere, quando una banca è in difficoltà, viene acquisita da un nuovo gruppo bancario. In questo caso, per i mutuatari non cambia nulla se non il nome del creditore. La nuova banca invierà una lettera ai clienti per informarli dell’acquisizione dei debiti e dei crediti della precedente banca e le rate dei mutui dovranno essere pagate secondo gli accordi originari.

Se, invece, la banca non viene acquisita, interverrà una procedura guidata dal tribunale (amministrazione straordinaria) per recuperare i crediti dai clienti. Fino al 2015, in caso di default di una banca interveniva la Banca d’Italia e il mutuatario diventava debitore dello Stato. Con l’entrata in vigore del decreto «salva banche», l’ipotesi di commissariamento e liquidazione della banca da parte del tribunale è una ipotesi estrema. In ogni caso, il mutuatario dovrà rispettare il precedente piano di ammortamento e non potrà sperare che il debito venga annullato: la rata, il tasso di interesse e la durata del mutuo resteranno dunque invariati.

In tale circostanza si può rinegoziare il mutuo presso il nuovo istituto oppure richiedere la «portabilità» del mutuo attraverso la surroga. In pratica, il debito può essere trasferito presso un altro istituto di credito che offre condizioni più convenienti.

Come fare? Semplice: una volta individuato il finanziamento più adatto alle proprie esigenze si richiede la surroga alla nuova banca. Chi ha sempre pagato le rate del mutuo con regolarità, non dovrebbe incontrare alcun problema e il trasferimento del tuo mutuo presso la nuova banca sarà effettivo entro pochi mesi.

Rate mutuo non pagate, cosa succede se la banca fallisce?

La situazione si complica nel caso in cui il mutuatario sta affrontando difficoltà nel pagare le rate del mutuo e la banca fallisce.

Non solo il debito rimarrebbe in sospeso, ma il mutuatario potrebbe anche essere segnalato come cattivo pagatore.

Ma c’è ancora speranza. Se una banca acquista quella fallita, potrebbe decidere di valutare i crediti deteriorati o inesigibili (npl) a un valore inferiore a quello nominale. In questo caso, il mutuatario potrebbe negoziare con la nuova banca un accordo «a saldo e stralcio» per estinguere il debito. Ad esempio, un debito di 100.000 euro potrebbe essere acquistato dalla nuova banca per 50.000 euro e il mutuatario potrebbe proporre di saldare il debito con un pagamento di 60.000 euro.

Cosa succede all’ipoteca se la banca fallisce?

Un’altra domanda ricorrente di chi ha un mutuo ipotecario è cosa succede all’ipoteca se la banca dovesse fallire.

Il contratto di ipoteca non è interessato dal fallimento della banca e viene mantenuto in vigore. Questo significa che il mutuatario non dovrà preoccuparsi di dover estinguere il debito immediatamente.

Tuttavia, bisognerà continuare a pagare gli interessi e gli ammortamenti alla banca o al nuovo istituto subentrante. Tutti i contratti correlati al mutuo vengono dunque trasferiti alla nuova banca.

La cancellazione dell’ipoteca può essere fatta dal notaio solo previo consenso da parte della banca tramite PEC e dietro il rilascio di una certificazione da inoltrare agli uffici competenti.

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