I giovani under 36 sono a rischio esclusione dal mutuo prima casa se risultano ancora nel nucleo familiare di origine.
Tra le misure fiscali messe in campo dal DL Sostegni bis ci sono le agevolazioni fiscali per i giovani che decidono di acquistare la prima casa con il mutuo.
Il problema però è che, conti alla mano, sono moltissimi i giovani che rischiano di essere esclusi. Il motivo sta nel requisito ISEE, che non può superare i 40.000 euro.
Il problema concreto non sta nel requisito ISEE, quanto nella modalità in cui l’ISEE viene calcolato.
Mutuo prima casa, occhio all’ISEE: giovani a rischio esclusione
La norma del decreto Sostegni bis prevede, all’articolo 64 commi 6-8, una serie di agevolazioni per l’acquisto della prima casa e per il relativo mutuo stipulato tra il 26 maggio 2021 e il 30 giugno 2022 dai giovani fino a 36 anni.
Requisito fondamentale, come anticipato, è l’ISEE non superiore a 40.000 euro.
Il problema è che l’ISEE viene calcolato sul nucleo familiare: anche se moltissimi giovani under 36 sono neoassunti, o comunque con reddito che raramente supera i 20/25.000 euro annuali, se vivono ancora con la famiglia, o se semplicemente hanno la residenza presso la loro casa d’origine, è molto facile superare la soglia ISEE.
Mutuo prima casa, giovani esclusi per ISEE troppo alto: come uscire dal nucleo familiare
Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa rischiano quindi di non essere molto inclusive. La misura alla fine sembra rivolta solo alle categorie “a rischio”, cioè:
- coppie coniugate, in cui almeno uno dei richiedenti non abbia compiuto 36 anni;
- famiglie monogenitoriali con figli minori.
Il Corriere della Sera riprende le parole di Alessio Santarelli, direttore generale della divisione broking di MutuiOnline:
“È presto per fare un bilancio sulla misura, le domande per il nuovo Fondo prima Casa di Consap sono partite dal 24 giugno, ma lo vediamo ogni giorno in termini di ricerche sul nostro sito: l’attenzione non è mai stata così alta tra i giovani. [...] Però bisogna considerare che il nuovo strumento voluto da Draghi darà impulso al mercato dei mutui, offrendo comunque soluzioni che prima non c’erano soprattutto per categorie storicamente deboli. Penso più che al giovane lavoratore che ‘esce di casa’ a un under 36 già in affitto, a giovani coppie in affitto o famiglie monoreddito.”
Cosa possono fare quindi i giovani under 36 che non sono coniugati e non hanno figli, ma hanno a che fare con lo spietato mondo del lavoro che li incatena a vivere ancora a casa dei genitori? L’unico modo è cambiare residenza per uscire dal nucleo familiare, e quindi non risultare più fiscalmente legato alla famiglia.
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