Negoziati Russia Ucraina, l’Italia manderà propri soldati? Facciamo chiarezza

Alessandro Cipolla

17 Febbraio 2025 - 09:55

Russia e Usa sono pronti a trattare la fine della guerra, con anche l’Europa che si è riunita dopo essere stata esclusa dai negoziati: l’Italia dovrà mandare propri soldati in Ucraina?

Negoziati Russia Ucraina, l’Italia manderà propri soldati? Facciamo chiarezza

Negoziati Russia Ucraina, cosa sta succedendo? Siamo veramente alla fine della guerra? E soprattutto, è possibile che l’Italia debba inviare propri soldati in quei territori che al momento sono lo scenario di cruente battaglie?

Dopo quasi tre anni di guerra in Ucraina finalmente si sta parlando di diplomazia, con Donald Trump che ha voluto imprimere una decisa accelerata ai negoziati come promesso più volte durante la sua vittoriosa campagna elettorale.

A Riad, in Arabia Saudita, sarà il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, a presenziare domani per gli Usa i negoziati sull’Ucraina con la controparte russa, con l’Europa che è stata clamorosamente tenuta fuori nonostante gli oltre 130 miliardi di aiuti forniti finora a Kiev.

Per cercare di mascherare questo mancato invito, Emmanuel Macron ha organizzato per oggi a Parigi un vertice informale sull’Ucraina alla presenza di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Olanda e Danimarca.

Stando a quanto dichiarato nelle scorse ore dal consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Michael Waltz, i negoziati con la Russia saranno portati avanti da Washington, ma poi toccherà all’Europa fornire all’Ucraina le garanzie di sicurezza a lungo termine.

In sostanza a decidere sulla guerra sarà Trump, che potrebbe fare molte concessioni durante i negoziati a Putin mettendo al tempo stesso le mani su buona parte delle terre rare di Kiev e sulla succulenta torta della ricostruzione dell’Ucraina.

All’Europa invece - tenuta fuori dai tavoli diplomatici - spetterà il compito di inviare soldati in Ucraina come garanzia di una pace duratura, con il Regno Unito che già si è detto pronto a inviare propri uomini.

I Negoziati Russia Ucraina

Questa volta la guerra potrebbe finire per davvero. I negoziati Russia Ucraina di Riad saranno gestiti direttamente dalla Casa Bianca: a scivolare in secondo piano non sarà solo l’Europa come abbiamo già detto, ma anche Kiev che in sostanza non potrà fare altro che accettare le decisioni di Donald Trump.

Del vertice informale di Parigi - al quale prenderà parte anche Giorgia Meloni - invece sappiamo molto poco. Di certo è stato organizzato in tutta fretta e si parlerà di Ucraina, ma quale sarà l’obiettivo della “riunione di lavoro” resta un mistero.

Il Telegraph invece nella sua edizione di ieri ha riportato queste parole che sarebbero state pronunciate dal primo ministro inglese Keir Starmer: “Il Regno Unito è pronto e disposto a inviare truppe britanniche per il mantenimento della pace in Ucraina”.

Il piano di pace che Trump avrebbe in mente infatti prevederebbe - il condizionale però è d’obbligo - il congelamento del conflitto, l’impegno a non fare aderire l’Ucraina alla Nato e l’invio di un contingente occidentale a garanzia di una pace duratura.

La Russia così dovrebbe mantenere il controllo dei territori finora conquistati, con la sicurezza dell’Ucraina di fronte a possibile nuove invasioni da parte di Mosca che verrebbe garantita dalla presenza sul proprio territorio di soldati europei.

Con un cessate il fuoco potrebbe iniziare il lungo processo di ricostruzione, ma soprattutto ci sarebbe la possibilità di far svolgere le elezioni in Ucraina con un anno di ritardo: Volodymyr Zelensky nel caso rischierebbe seriamente di uscire sconfitto, uscendo così definitivamente di scena.

Il ruolo dell’Italia

E l’Italia che ruolo ha in questi negoziati? Negli ultimi tempi molto si è parlato della posizione ambigua del nostro governo di fronte alla “prepotenza” degli Stati Uniti nei confronti dell’Europa.

Giorgia Meloni infatti è la leader del Vecchio Continente più vicina a Donald Trump - e pure a Elon Musk, dettaglio non trascurabile -, ma anche lei è stata relegata in un ruolo di secondo piano - se non terzo - in questi negoziati di pace tra Russia e Ucraina.

Il nostro Paese invece potrebbe essere chiamato in causa se veramente si dovrà mettere insieme un contingente militare occidentale da mandare in Ucraina, con Zelesnky che vorrebbe addirittura 200.000 soldati per scoraggiare la Russia a violare la pace.

Anche se alla fine il numero dovesse essere inferiore - Oltreoceano si parla di 150.000 soldati -, l’Italia difficilmente potrebbe tirarsi indietro dal mandare proprie truppe in Ucraina, specie dopo che il Regno Unito già avrebbe risposto presente.

Del resto sarebbe difficile per le nostre aziende prendere parte alla ricostruzione dell’Ucraina senza un impegno militare del Belpaese, anche se finora tra le fila del nostro governo nessuno ha espresso una chiara posizione a riguardo preferendo, con ogni probabilità, aspettare l’esito dei negoziati di Riad.

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