Il negozio non ha il resto, posso non pagare?

Ilena D’Errico

26 Febbraio 2024 - 22:49

Cosa succede se il negozio non ha il resto? Il cliente deve lasciare i prodotti oppure può portarli con sé senza pagare? Ecco cosa prevede la legge.

Il negozio non ha il resto, posso non pagare?

A chi non è mai capitato, una volta arrivato in cassa, di scoprire di non avere spiccioli, ma soltanto banconote in tagli grandi rispetto al valore della spesa? Ovviamente, non è una situazione piacevole per i cassieri, che di solito chiedono almeno qualche moneta o propongono di pagare con il bancomat. Non è solo una questione di praticità, a volte il cliente viene informato che in cassa non ci sono contanti a sufficienza per il resto.

In questi casi, di solito il cliente viene invitato a lasciare la spesa per poi tornare dopo aver cambiato i soldi. In alternativa. è il cassiere o commerciante a provvedere al cambio dei soldi per avere il resto ma non tutti sono disponibili. Di fare credito nemmeno se ne parla, dunque non è raro che siano i clienti a dover sopportare svariati disagi o a rinunciare all’acquisto.

La questione è interessante anche con riguardo alla normativa sui pagamenti elettronici, considerando che gli esercenti sono obbligati ad accettare carte di credito e bancomat per qualsiasi cifra, ma non possono imporre un mezzo di pagamento ai clienti. Questi ultimi si chiedono quindi se sia giusto dover sopportare questi disagi oppure se hanno diritto a portare via la spesa fatta senza pagare. Come spesso accade, la soluzione sta nel mezzo. Ecco cosa prevede la legge.

L’obbligo di accettare i pagamenti elettronici

Il pagamento elettronico spesso risolve il problema del resto, ma quando si tratta di piccole cifre non è benaccetto dai commercianti. La legge, però, impone di accettare i pagamenti con il Pos per qualsiasi cifra, senza alcun importo minimo. Di conseguenza, nessun negozio può imporre ai clienti di non pagare con carta di credito o bancomat, indipendentemente dalla cifra o dalla mancanza di resto per il pagamento in contanti.

Succede però che siano proprio i clienti a non avere a disposizione bancomat o carta di credito, mentre magari il negozio accetta volentieri questo strumento (come è corretto che sia). In queste situazioni, si tende a pensare che il problema sia del cliente, sprovvisto di un mezzo di pagamento idoneo. In realtà, non si può imporre un mezzo di pagamento ai clienti, questo vale per il contante ma anche per il pagamento elettronico.

I negozi devono avere il resto

Se il negozio non ha resto sufficiente, i clienti possono liberamente posare la merce e andare a cambiare i soldi o prelevare, per un atto di cortesia. Non c’è però un obbligo in questo senso, dato che i commercianti sono obbligati per legge ad avere il resto o procurarselo. Dunque, è semmai il negoziante a dover darsi da fare per farsi cambiare i soldi.

È vero che così facendo è il commerciante a subire un disagio, che magari si riflette anche sul servizio, ma da questo punto di vista la legge tutela il cliente. Voler pagare una piccola somma con banconote da 50 o perfino 100 euro può risultare poco simpatico e per buon senso i clienti dovrebbero provvedere prima. Nulla vieta di fare una gentilezza e cambiare da sé i soldi, magari se il negozio è molto affollato, ma è comunque importante sapere che non si può essere obbligati a farlo, né a posare la merce.

La disponibilità del cliente a pagare la somma esposta dal negoziante è infatti conclusiva del contratto di vendita.

Cosa fare se il negozio non ha il resto

Il negozio è tenuto ad avere il resto, non può imporre il pagamento elettronico, né obbligare il cliente a cambiare i soldi o a posare gli articoli. Si potrebbe quasi pensare di essere legittimati ad andare via senza pagare, ma non è proprio così. Se il commerciante non ha il resto e non trova altre soluzioni deve infatti far credito al cliente e quest’ultimo deve provvedere al pagamento entro i tempi concordati con il venditore.

Quest’ultimo può applicare degli interessi se il tempo concesso è lungo, che il cliente deve pagare puntualmente per non macchiarsi dei reati di insolvenza fraudolenta o appropriazione indebita. Attenzione, però, vendicarsi con una pila di monetine è altrettanto scorretto: per legge non è possibile effettuare un pagamento con più di 50 monete, indipendentemente dal taglio.

Se il commerciante non rispetta le regole è possibile chiamare la Guardia di Finanza o i Vigili Urbani. In caso di mancato pagamento del cliente, invece, il negoziante dovrà invece sporgere una querela. Di norma, comunque, non è indispensabile arrivare fino a questo punto, ma si riesce a risolvere la questione del resto con volontà e rispetto reciproco, nell’interesse di tutti.

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