Una nuova guerra sconvolgerà il mondo nel 2024: i segnali di un potenziale conflitto tra Cina e Usa per Taiwan ci sono tutti e non vanno sottovalutati. La previsione che allarma.
Entro il 2024 il mondo potrebbe essere colpito da una nuova guerra: questa l’ennesima previsione allarmante su un potenziale prossimo conflitto in grado di sconvolgere il mondo già alle prese con cambiamenti epocali a livello geopolitico, economico, diplomatico.
Quando il conflitto in Ucraina è scoppiato, in pochi credevano che davvero la Russia potesse aggredire il territorio e imbattersi in una guerra che ancora sta dilaniando il Paese attaccato, lasciando impatti su tutta l’Europa.
Per questo, secondo alcuni analisti, non ci si deve illudere che la tensione Usa-Cina-Taiwan resti solo sulla carta e all’interno di minacce e repressioni commerciali. La guerra può esplodere e sconvolgere il 2024, con l’Occidente che sarebbe colpito in primis: questa l’ultima previsione.
Il 2024 sarà sconvolto da questa guerra: la previsione
L’ultima riflessione sulla tensione altissima tra Cina e Usa per la questione di Taiwan è stata di Kyle Bass, fondatore e chief investment officer della società di investimenti statunitense Hayman Capital Management.
Parlando a Cnbc, lo stratega ha lanciato l’allarme: l’Occidente e Wall Street si stanno crogiolando sull’impossibilità di un conflitto per le troppe implicazioni economiche che causerebbe, ma la realtà dei fatti potrebbe essere diversa e sorprendente.
Il presidente cinese Xi Jinping è invece determinato a “portare la guerra in Occidente”, con un’invasione di Taiwan probabilmente prima della fine del 2024 secondo Bass.
La previsione allarmante ha un ragionamento di fondo:
“Proprio come il presidente russo Vladimir Putin - la cui guerra in Ucraina ha isolato il suo paese dall’Occidente - Xi non si preoccupa solo delle potenziali ricadute economiche. Se ascolti ciò che dice, credo che finirà per acquisire, riacquistare Taiwan con la forza entro la fine del prossimo anno. Noi di Wall Street amiamo pensare che non lo farebbe mai perché non ha senso economico. Dobbiamo smetterla di pensare in quel modo e iniziare letteralmente ad ascoltare quello che dice.”
La disputa su Taiwan è un punto critico globale, con la maggior parte in Occidente che la considera una nazione autonoma. Pechino parla invece di riunificazione con il territorio, considerato una parte della Cina. Più volte, tra l’altro, Xi Jinping ha espresso il suo disappunto su qualsiasi interferenza estera sulla questione, che resta esclusivamente un tema interno cinese. Il ministero degli Esteri cinese ha anche affermato ad aprile che Taiwan è una questione di “sovranità e sicurezza” cinese e ha messo in guardia contro le interferenze straniere.
La questione è molto delicata e, secondo Bass, Xi è ora “concentrato sulla riacquisizione” di Taiwan. “Xi Jinping non è focalizzato sull’economia. L’economia è una specie di mezzo per il suo fine, proprio come Putin”, ha commentato l’esperto.
Non sottovalutare il tema è cruciale. I contributi della Cina alle - e le implicazioni all’interno - delle relazioni internazionali e dei mercati globali sono ampiamente riconosciuti come di gran lunga superiori a quelli della Russia, spingendo a una maggiore cautela sulla delicata questione di Taiwan.
3 segnali della guerra in arrivo nel 2024
L’analisi di Bass si è concentrata su almeno 3 segnali su un imminente conflitto.
In primo luogo, la Cina ha intensificato le sue esercitazioni militari intorno a Taiwan. Secondo Bass, che ha detto di aver consultato esperti militari, Pechino è vicina al completamento delle sue esercitazioni militari. Pechino ha affermato che le sue esercitazioni sono state una risposta ai ripetuti incontri tra il presidente taiwanese Tsai Ing-wen e diversi rappresentanti degli Stati Uniti: una linea rossa per Pechino. Nel frattempo Taiwan, da parte sua, ha anche intensificato le proprie esercitazioni militari.
In secondo luogo, Bass ha affermato che Pechino ha apportato cambiamenti radicali in “preparazione per una potenziale guerra”. Ha citato una nuova legge sul controspionaggio, entrata in vigore il mese scorso, che amplia il potere del Governo di punire le minacce apparenti alla sicurezza nazionale.
Infine, l’analista ha commentato che il dragone ha “gestito la raffinazione del diesel marino a pieno regime” nonostante il rallentamento dell’economia. Ha aggiunto che questo è stato un segnale di aumento della domanda di carburante marino e di una preparazione bellica.
Sommando tutti gli indizi, mentre la tensione Usa-Cina non si attenua concretamente, il risultato è la massima allerta per una guerra nel 2024.
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