Netflix perde colpi? Il calo degli abbonati affossa il titolo

Francesca Caiazzo

18 Luglio 2019 - 11:53

Il rincaro dei prezzi e una programmazione debole non soddisfano i clienti di Netflix: negli Usa persi 130mila abbonati. E il titolo soffre.

Netflix perde colpi? Il calo degli abbonati affossa il titolo

Netflix perde abbonati e affonda a Wall Street. Il colosso del video streaming ha lasciato per strada 130mila clienti solo negli Usa e il numero totale di chi ha deciso di utilizzare il servizio in abbonamento è decisamente inferiore alle attese.

Anche i conti non sorridono abbastanza al gruppo dell’intrattenimento online: i ricavi crescono ma non nella misura in cui gli analisti si attendevano.

Dati poco lusinghieri che hanno portato il titolo a perdere fino al 12% nell’afterhours.

Netflix delude: calano gli abbonati

La società archivia dunque il secondo trimestre con appena 2,7 milioni di abbonati in più, un numero decisamente al disotto delle attese che di nuovi clienti ne indicava 5 milioni.

Complessivamente, alla fine del mese di giugno 2019, la piattaforma conta 151,6 milioni di abbonati, un dato che si è rivelato inferiore non solo alle previsioni della stessa società che se ne aspettava almeno 153,9 milioni, ma anche a quelle del mercato che se ne attendeva 156,5 milioni.

Il dato che maggiormente salta agli occhi è la perdita di circa 130mila abbonati sono negli Stati Uniti nel periodo tra aprile e giugno. Qui il calo sarebbe dovuto alla nuova politica dei prezzi applicati da Netflix che ha deciso di portare l’abbonamento da 11 dollari a 13 dollari mensili.

Un aumento del costo che non sarebbe stato gradito dall’utenza e a fronte del quale non corrisponderebbe una programmazione adeguata.

Ad ammettere i motivi di questa drastica contrazione è la stessa azienda che ha spiegato:

“I risultati sono inferiori alle attese in tutti le aree nel complesso, ma abbiamo notato una perdita di iscritti soprattutto dove abbiamo aumentato i prezzi”.

I ricavi in crescita ma sotto le attese

Nonostante il calo nel numero di abbonati, il secondo trimestre si chiude in positivo, sebbene sotto le attese.

La crescita dei ricavi è a doppia cifra e segna +26% portandosi a 4,92 miliardi, quasi in linea con quanto si attendeva Wall Street che aveva previsto 4,93 miliardi di dollari.

A diminuire, invece, è stato l’utile che è passato dai 384,3 milioni di dollari dello scorso anno agli attuali 270 milioni, ovvero da 76 centesimi a 60 centesimi ad azione.

“Riteniamo di avere un modello di business di maggior valore nel lungo termine stando fuori dalla concorrenza per i ricavi pubblicitari e concentrandoci sul soddisfare solo i nostri abbonati”

rassicura il gruppo nella lettera inviata agli azionisti.

La concorrenza avanza

La drastica riduzione degli abbonati di Netflix ha sorpreso non poco gli analisti, tra i quali c’è chi è rimasto particolarmente colpito dalla performance, parlando di uno e proprio shock.

“Il problema è la forte competizione e non esiste una garanzia che Netflix abbia il pricing power necessario per alzare i prezzi senza incorrere in un’emorragia di clienti”

ha osservato, ad esempio, Clement Thibault, di Investing.com.

Netflix sta perdendo colpi? Così sembrerebbe. Ora il gruppo americano dovrà tenere alta l’attenzione ed essere pronto a rispondere ai principali competitor che si preparano a dare battaglia sul mercato.

A cominciare dalla Walt Disney che dal prossimo autunno lancerà la sua offerta di video streaming proponendo classici come la saga Star Wars e gli eroi della Marvel.

Altrettanto agguerrita si annuncia la concorrenza di Apple, AT&T e Comcast che lanceranno le loro produzioni originali a partire dal 2020.

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