Il piano della Regione Lazio è far pagare le cure ai no vax che finiscono in ospedale. Queste sono le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Alessio D’Amato.
Regione Lazio: il nuovo piano per combattere la linea dei no vax è far loro pagare il ricovero nel caso si ammalino di Covid-19. Se sia davvero fattibile e attuabile ci sono dei dubbi, ma la Regione sta pensa al modello lombardo che prevedeva l’invio del resoconto della spesa della degenza in ospedale - anche se in questo caso non era previsto nessun tipo di pagamento-.
L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, assicura: “Non è una provocazione”. Potrebbe anche non essere un atto provocatorio, ma è in questo modo che verrà raccontato da chi è un convinto no vax. La Regione Lazio intanto sembra intenzione a proseguire su questa linea dura per garantire maggiore sicurezza a tutti gli altri cittadini.
I primi commenti all’iniziativa non sono totalmente negativi, c’è chi però fa notare che questo piano non può non essere visto come un atto provocatorio e che in questo modo andrebbe interpretato. Contrario invece Ettore Rosato (Italia Viva), che a SkyTg24 ha commentato: “La sanità deve essere un diritto garantito sempre e a prescindere a tutti”.
La Regione Lazio contro i no vax: il piano per far pagare i malati di Covid non vaccinati
“I no vax che contraggono il Covid e finiscono nelle Terapie intensive degli ospedali del Lazio dovranno pagare i ricoveri”. Sono queste le dichiarazioni, considerate una provocazione, di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio. Ma l’assessore conferma che non si tratta di una provocazione, ma solo un modo per rendere maggiormente responsabili i no vax delle loro azioni.
Chi paga le conseguenze delle decisioni dei no vax? In questo momento sono diversi i soggetti che ne pagano le conseguenze: i malati che non possono ricevere le dosi di vaccino contro il Covid-19, i malati che si sono visti rimandare visite essenziali e operazioni per via degli ospedali affollati e infine la sanità della Regione, che si fa carico del costo dei ricoveri dei no vax.
D’Amato ha ricordato anche tutti i no vax per scelta che si sono ritrovati in seguito nelle terapie intensive in condizioni gravi:
Queste persone “no vax”, nel momento esatto in cui finiscono ricoverate, si rendono conto del dramma e del pericolo che stanno correndo e tutti si pentono di non essersi vaccinati.
Quanto costa la degenza in terapia intensiva per la sanità pubblica italiana?
Se il piano, provocatorio o meno, della Regione Lazio dovesse essere realizzato, a quanto ammonterebbe la fattura da pagare? Lo scorso anno furono già pubblicati i prezzi delle terapie intensive per segnalare quanto ci stavano “guadagnando” gli ospedali; era una delle prove a favore della teoria della falsa pandemia. Quei dati però erano al ribasso, infatti il totale di una degenza risultava essere circa 4 mila euro.
Oggi abbiamo qualche informazione in più data dall’esperienza. Infatti una giornata in terapia intensiva arriva a costare fino a 4 mila euro al giorno. Nei casi più gravi, per i quali si ha bisogno di un’ospedalizzazione fino a 20-25 giorni (la media è di 17 giorni), l’ospedale e quindi la sanità pubblica arriva a pagare oltre 40 mila euro per un solo paziente. Questo prezzario esclude però mascherine, camici, tute, grembiuli, guanti monouso per tutto il personale medico che deve seguire il paziente.
Insomma la salute non ha prezzo, ma la sanità pubblica sì e questo pesa sulle spalle di tutti i cittadini, non solo dei no vax che rischiano di finire in terapia intensiva. La provocazione alla fine è tutta qui: “Hai fatto una scelta, ne paghi (letteralmente) le conseguenze”.
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