Il Consiglio Europeo di domenica 30 deciderà il prossimo presidente della Commissione Europea. Timmermans è praticamente certo, Salvini: “Di sinistra, non lo voto”
Frans Timmermans, candidato dei Socialisti, è ormai sempre più vicino alla presidenza della Commissione. Dopo il fallimento del Consiglio Europeo del 20 giugno sul giro di vite per le nomine Ue, è il politico olandese il candidato con più probabilità di ottenere la più alta carica dell’organo esecutivo europeo. Soprattutto dopo che Manfred Weber, inizialmente favorito perché Spitzenkandidat del PPE, ha deciso di ritirarsi dalla corsa per puntare alla presidenza dell’Europarlamento.
Consiglio Europeo, oggi chiusura su nomine?
La sera di domenica, 30 giugno, dovrebbe essere quella decisiva. Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk è stato sin dalla mattina impegnato in febbrili colloqui con i rappresentanti dei più importanti gruppi politici. A mezzogiorno si è svolta la conferenza dei capigruppo, e anche un incontro a quattrocchi fra Weber e Timmermans.
Il primo, dopo la semi-provocatoria candidatura di Angela Merkel da parte di Emmanuel Macron, ha capito che i francesi non vogliono accettare un tedesco a capo della Commissione, e ha deciso di lasciare in favore del socialista. Quest’ultimo, è ormai certo, sarà il candidato proposto da Tusk questa sera ai 28 governi degli Stati membri.
Commissione Europea, chi sarà eletto?
In teoria, lo schema che Tusk presenterà al Consiglio prevede la presidenza della Commissione ai Socialisti (S&D), quella del Consiglio Europeo ai Liberali (Alde), L’Alto Rappresentante e il presidente del Parlamento ai Popolari (PPE). Uno schema che, in sostanza, non prevede per l’Italia alcun ruolo fra i cinque più importanti.
Per i precedenti ruoli, infatti, non c’è alcun candidato di spicco che il nostro Paese può offrire, eccetto forse quello di Enrico Letta. Ma quest’ultimo è del PD, lo stesso gruppo di Timmermans. Inoltre è impossibile che l’Italia ottenga di nuovo la Bce, che andrà piuttosto a un liberale francese. I Paesi che si sono detti d’accordo sono Francia, Germania, Spagna e Olanda.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha già detto che il governo non sosterrà “un uomo di sinistra” alla presidenza della Commissione. Timmermans, che sull’immigrazione ha idee molto diverse da quelle della Lega, ha incontrato anche l’opposizione dei Paesi del blocco di Visegrad.
© RIPRODUZIONE RISERVATA