Per un famoso medico statunitense l’ideologia politica è la vera e unica ragione per cui le persone decidono di non vaccinarsi
La scelta di non vaccinarsi contro il coronavirus? Una mossa che ha solo ragioni politiche alla base. È quest’ultima l’opinione del famoso medico statunitense Peter Hoetz, direttore del Center for Vaccine Development presso il Texas Children’s Hospital.
Parole che stanno facendo discutere e che sembrano destinate a generare un’altra lunga serie di dibattiti negli Stati Uniti e non solo.
Parlando infatti di azioni mosse dalla pura “ideologia politica”, Hoetz ha citato esplicitamente la destra, con aspre critiche agli atteggiamenti no-vax:
“Chi non si vaccina sta legando la sua fedeltà politica alla destra, purtroppo. E stiamo vedendo i risultati di questo gioco in molti stati in termini di copertura vaccinale”.
Non vaccinarsi? Mossa che ha solo ragioni politiche
Il dottor Peter Hoetz parla di fatto sulla base di alcuni dati: i primi dieci stati per tassi di residenti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino hanno mostrato una decisa propensione al presidente Joe Biden durante le elezioni presidenziali del 2020.
Mentre diversi sondaggi mostrano che oltre il 40% dei repubblicani non ha intenzione di sottoporsi al vaccino anti-Covid.
Interpellato in proposito dalla CNBC, Hotez ha evidenziato il rischio che più persone contrarie a sottoporsi all’immunizzazione portino durante l’estate gli stati con i tassi di vaccinazione più bassi all’obbligo di reintrodurre restrizioni e chiusure.
Si tratterebbe di una decisa inversione di tendenza rispetto alle scelte annunciate con entusiasmo dallo stesso presidente Joe Biden, e che aprono a una libertà impensabile nei mesi passati.
Appena giovedì il CDC ha infatti rivisto le linee guida relative alla mascherina per tutto il territorio degli Stati Uniti, affermando che le persone completamente vaccinate non hanno più bisogno di indossarla né di mantenersi a un metro e mezzo di distanza dagli altri, sia all’aperto che al chiuso.
Troppo presto per togliere le mascherine?
Ma si tratta di linee guida che si sono attirate critiche diffuse, e che lo stesso Hotez ha ammesso essere arrivate prima di quanto previsto:
“Mi aspettavo questo allargamento delle maglie a giugno, quindi effettivamente è arrivato con un paio di settimane in anticipo. Tuttavia, penso che andrà tutto bene, anche se i negozi, le aziende e le università avranno bisogno di un po’ di tempo per riprendere il passo”.
La svolta decisa negli Stati Uniti ha portato in molti a ipotizzare un modello simile anche in Italia, ma va detto che la percentuale di vaccinati negli USA è ben più elevata rispetto a quella del Belpaese al momento.
Al momento per il nostro territorio restano le recenti indicazioni sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha rimandato possibili decisioni in questo senso al raggiungimento di quota 30 milioni di vaccinati.
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