Le persone che non intendono farsi vaccinare dovrebbero indossare la mascherina FFP2. È questa la proposta di Andrea Crisanti, professore di microbiologia all’università di Padova.
I non vaccinati dovrebbero indossare la mascherina FFP2, è questa la proposta che arriva dal professor Andrea Crisanti, nel corso di un suo intervento a L’aria che tira su La7. Secondo l’esperto nel nostro Paese resta un numero abbastanza grosso di persone che non intende farsi somministrare il vaccino e che a causa della loro fobia irrazionale non può essere convinta a cambiare idea.
In assenza di una specifica legge non è possibile obbligare questa percentuale di persone a farsi iniettare il farmaco contro il Covid, da qui la necessità di far indossare loro una mascherina maggiormente protettiva dato che “tra tamponi e mascherina FFP2 sicuramente è più efficace la mascherina”, precisa il microbiologo.
I non vaccinati usino la mascherina FFP2: la proposta
“A livello di popolazione difficilmente si arriverà al 95% di vaccinati, c’è uno zoccolo duro che ha paura del vaccino. E se si internalizza la fobia del vaccino diventa irrazionale. A questo punto non possiamo creare una contrapposizione sociale, dobbiamo trovare un modo per recuperarle queste persone. Che si mettessero tutti i giorni la mascherina FFP2 e basta”. È questa la proposta lanciata dal microbiologo Andrea Crisanti, riferendosi alla situazione dei No green pass.
L’esperto propone un piano alternativo per la parte di popolazione restia al vaccino: In Italia c’è una grossa percentuale di persone che soffrono di fobie, ansia, nevrosi. La paura del vaccino diventa irrazionale, qualsiasi argomento non fa breccia. La paura del vaccino diventa una fobia e siamo nel campo di una patologia. Se una persona ha paura, bisogna recuperarla in qualche modo: si deve mettere la mascherina FFP2 tutti i giorni, non possiamo obbligarla” senza una legge.
Secondo l’esperto è necessario che anche il governo si decida a stabilire una percentuale minima di persone vaccinate necessarie “per raggiungere l’obiettivo. Non c’è chiarezza. Se si parla di terza dose perché il vaccino non protegge, si apre il varco a posizioni pericolose no vax. Ora arriviamo al 31 dicembre e poi cosa facciamo? Estendiamo il green pass o lo eliminiamo? Non possiamo decidere per legge quanto dura il vaccino”, continua ancora Crisanti.
Occhi puntati sul Regno Unito
Nel corso degli ultimi giorni stanno facendo parlare le cifre registrate dal Regno Unito. Nel Paese guidato da Boris Johnson si sta assistendo a un nuovo boom di contagi superando i 45.000 casi al giorno. Crisanti spiega che la Gran Bretagna “è un paese che ha una percentuale di vaccinati intorno al 73-74% e ha raggiunto una situazione di equilibrio con 40mila casi al giorno e 800 decessi a settimana: pagano un prezzo elevato”.
La differenza tra il nostro Paese e il Regno Unito non sta nella percentuale di persone che si sono sottoposte alla vaccinazione contro il Covid, “ma il momento in cui è avvenuto il picco delle vaccinazioni: lì tra gennaio e febbraio, da noi tra aprile e maggio”, alludendo al fatto che senza la terza dose tra qualche mese anche in Italia si potrebbe registrare una nuova ondata di infezioni.
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