Rivista l’incriminazione di Trump per l’assalto al Congresso: l’obiettivo è aggirare la sentenza di immunità della Corte Suprema, ma per Harrris può essere un boomerang alle elezioni Usa 2024.
La nuova incriminazione per Donald Trump potrebbe aiutare il tycoon nella corsa alle elezioni Usa 2024. Se l’intento del procuratore speciale Jack Smith fosse stato quello di “incastrare” l’ex presidente, allora potrebbe aver fatto un grosso errore di valutazione.
Come noto Trump è stato incriminato con quattro capi di accusa - cospirazione per frodare gli Stati Uniti, cospirazione contro i diritti dei cittadini, cospirazione per ostacolare un procedimento ufficiale e ostruzione di un procedimento ufficiale - per l’assalto al Congresso nel gennaio 2021.
Lo scorso luglio però la Corte Suprema americana ha riconosciuto la parziale immunità per Donald Trump: il colpo di spugna riguarda solo gli atti ufficiali compiuti da presidente, ma non le azioni prese nella sua sfera privata.
Una sentenza - presa dai sei giudici di “destra” della Corte, tre nominati proprio da Trump, su un totale di nove - che ha fatto esultare The Donald, con il dibattimento del processo che di certo slitterà a dopo le elezioni del 5 novembre.
Adesso però il procuratore speciale Jack Smith ha rivisto le accuse nei confronti di Donald Trump: restano i quattro capi di imputazione, ma la formulazione ora dipinge le azioni del tycoon come quelle di candidato piuttosto che di un presidente che agisce nella sua veste ufficiale.
Smith in sostanza sta cercando di salvare il suo caso dopo la mazzata della sentenza di immunità della Corte Suprema, dimostrando di essere determinato a consegnare l’ex presidente alla giustizia anche se non ci sarà un processo prima delle elezioni.
Per Kamala Harris - indicata in rimonta dai sondaggi - invece questa storia potrebbe rivelarsi un autentico boomerang elettorale.
La nuova accusa può aiutare Trump alle elezioni
La notizia della rivisitazione delle accuse nei confronti di Donald Trump per quanto riguarda il processo per l’assalto al Congresso arriva in un momento molto particolare, con l’ex presidente in difficoltà nei sondaggi da quando Kamala Harris è diventata la candidata dei Democratici.
Quando è arrivata la sentenza della Corte Suprema - inizio luglio - Donald Trump era indicato come in netto vantaggio in tutti e sei gli Stati in bilico, ovvero quelli che saranno decisivi per determinare il risultato delle elezioni Usa 2024.
Adesso invece Kamala Harris sarebbe in testa nel computo generale dei voti, oltre che davanti in due Stati in bilico su sei mentre nei restanti quattro è indicata come in netto recupero.
In questo scenario la mossa del procuratore speciale Jack Smith, che ha riesumato il processo per i fatti di Capitol Hill, ha ridato slancio alla campagna elettorale di Trump che in precedenza molto ha puntato sul dipingere un tycoon come vittima di un complotto giudiziario.
A fine maggio quando Donald Trump è stato condannato nel caso dei pagamenti all’attrice a luci rosse Stormy Daniels, subito si è verificata un’impennata nelle donazioni in favore della campagna dell’ex presidente.
La sua nuova incriminazione è arrivata quasi esattamente un anno dopo che si è presentato per essere arrestato in una prigione di Atlanta, con tanto di foto segnaletica che la sua campagna ha trasformato in un emblema di sfida.
Lo stesso accadrà anche adesso? Questo ancora non è dato sapere, ma di certo l’iniziativa del procuratore Smith più che un problema potrebbe essere un grande favore fatto a Trump proprio nel momento più complicato della sua campagna elettorale.
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