Sempre più città decidono di introdurre una nuova tassa sul traffico, dopo Londra è la volta di New York. Ecco come funziona, quanto costa e quali sono le ragioni per adottarla.
È in arrivo per gli automobilisti della Grande Mela una nuova tassa sul traffico. New York potrebbe essere la prima grande città a seguire l’esempio di Londra, che ha introdotto nel 2003 la London congestion charge, una tassa sulla congestione del traffico. Una norma perfetta per la Grande Mela che ha il traffico più congestionato degli Stati Uniti.
In realtà il piano per la tassa sul traffico era stato già approvato dalle autorità nel 2019. Originariamente era previsto che la norma sarebbe entrata in vigore nel 2021, ma è rimasta sospesa a causa del governo federale sotto Donald Trump, famoso per la sua poca attenzione alle questioni ambientali. Il governo, infatti, non ha intrapreso alcuna azione, osteggiando in maniera indiretta l’attuazione della norma.
Stando a quanto riportato anche da Il Sole 24 Ore, New York potrebbe introdurre la tassa sul traffico il prossimo anno, secondo infatti il Metropolitan Transportation Authority (Mta), che si occupa del trasporto pubblico nello stato di New York, la tassa potrebbe entrare in vigore fino a 10 mesi dopo l’approvazione. Sempre secondo i media statunitensi, la città potrebbe addebitare un pedaggio variabile giornaliero sui veicoli che entreranno o rimarranno all’interno della zona tra la 60esima Strada e Battery Park, all’estremità meridionale di Manhattan.
La tassa sul traffico potrebbe essere una norma innovativa per contrastare l’inquinamento atmosferico, motivo per cui è importante sapere come funziona, quanto costa e soprattutto perché è importante che altre città adottino questa norma.
Nuova tassa sul traffico in arrivo: come funziona e quanto costa
Se ancora non si conoscono tutti i dettagli su come funzionerà la nuova tassa sul traffico di New York, è certo che la Grande Mela ha deciso di seguire il modello di Londra, prima città ad aver introdotto simile pedaggio nel 2003.
La London congestion charge prevede il pagamento di un’imposta giornaliera di 15 sterline al giorno per ogni veicolo interessato che viaggi nella zona a pagamento tra le ore 7 del mattino e le 22. Il pagamento della tassa dà diritto agli automobilisti di oltrepassare i limiti della zona soggetta a pedaggio (al centro della città) e di entrare e uscire il numero di volte che essi desiderano. Il pedaggio giornaliero può essere pagato in anticipo oppure entro la mezzanotte del giorno in cui si viaggia.
La tassa sul traffico di New York dovrebbe funzionare più o meno nello stesso modo, a cambiare però sarà il prezzo. Infatti, gli automobilisti newyorchesi potrebbero pagare una tassa dal valore compreso tra 9-23 dollari per entrare nella zona “rossa” nelle ore di punta, mentre i pedaggi notturni potrebbero costare di meno, appena 5 dollari.
Nuova tassa sul traffico in arrivo, perché è importante: ecco le ragioni
La nuova tassa sul traffico di New York, come quella adottata a Londra, è un segnale chiaro e deciso di amministrazioni che vogliono dare il loro contributo per arginare il cambiamento climatico. La Federal Highway Administration (Fhwa), che deve dare il via libera alla misura, ha dichiarato infatti di aver approvato la valutazione ambientale richiesta e che presto l’agenzia esaminerà i commenti pubblici inviati entro il 9 settembre.
«È una cosa positiva per l’ambiente, per il trasporto pubblico, per New York e per la regione», ha infatti affermato Janno Lieber, Ceo di Metropolitan Transportation Authority (Mta). Secondo uno studio, citato anche da Il Sole 24 Ore, la tassa sul traffico ridurrebbe il numero di auto che entrano a Manhattan del 15%-20%: un primo passo verso un traffico più ecosostenibile.
Oggi, infatti, una delle principali fonti di inquinamento atmosferico è il trasporto su strada: per questo, per costruire un futuro migliore e più green è fondamentale ridurre le emissioni nocive dei veicoli alimentati con combustibili fossili e ridurre il numero di automobili potrebbe essere un primo passo. La tassa potrebbe quindi incentivare sempre più cittadini a usufruire dei mezzi di trasporto pubblico, finanziati dagli introiti ottenuti dal pedaggio. Un primo passo più green che si spera sempre più metropoli decidano di adottare.
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