«Nuove epidemie in arrivo», l’allarme di Pregliasco. Ecco cosa sta succedendo

Emiliana Costa

03/05/2022

«Nuove epidemie in arrivo», è l’allarme di Fabrizio Pregliasco. Il virologo ha invitato i leader politici a fare tesoro delle esperienze acquisite con il Covid.

«Nuove epidemie in arrivo», l’allarme di Pregliasco. Ecco cosa sta succedendo

«Nuove epidemie in arrivo». Ad affermarlo, il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano. L’esperto ha commentato le parole di Bill Gates che in un’intervista al Financial Times ha affermato che l’attuale pandemia «non ci avrebbe mostrato ancora il peggio».

Secondo il fondatore di Microsoft infatti esiste un 5% di possibilità che la pandemia possa peggiorare. Pregliasco ha commentato il pensiero del miliardario filantropo, sottolineando che «la storia dell’uomo è costellata di disastri e situazioni critiche». Entriamo nel dettaglio.

«Nuove epidemie in arrivo», la posizione di Pregliasco

In un’intervista all’Adnkronos, Fabrizio Pregliasco, virologo e docente dell’Università Statale di Milano, commentando le parole di Bill Gates ha detto: «La storia dell’uomo è costellata di disastri e situazioni critiche, causati da infezioni batteriche o virali. Tante epidemie l’hanno scandita e determinata da sempre e continueranno a farlo perché non dimentichiamo che virus e batteri hanno un ruolo ecologico, evoluzionistico e di selezione naturale. In questo senso credo che prepararsi a nuove, future emergenze sia un giusto richiamo».

Nell’intervista al Financial Times, Bill Gates ha ipotizzato che la pandemia di Covid potrebbe essere alimentata da varianti più letali di Sars-CoV-2 e ha esortato i leader mondiali ad attrezzarsi per far fronte ad altre crisi sanitarie. Secondo il miliardario, c’è un 5% di possibilità che la pandemia possa peggiorare.

Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, condivide dunque il pensiero di Bill Gates (anche se definisce discutibile la percetuale del 5%) e invita i leader politici a fare tesoro di quanto acquisito con il Covid. Non solo pianificando risposte efficaci, ma anche «attuando tutte quelle attività di coordinamento e condivisione di informazioni che sono e continuano a essere cruciali contro il virus. È importante fare tesoro delle esperienze acquisite e capire come l’interconnessione e lo scambio di dati sia fondamentale per prepararci a sorprese future».

Rischio nuova ondata?

Pregliasco non si dice sorpreso dei segnali di allarme che arrivano dal Sudafrica dove si inizia a parlare di quinta ondata e da New York che ha alzato il livello di allerta da basso a medio e valuta un nuovo giro di vite sulle mascherine. «Andamenti oscillanti - spiega Pregliasco - sono prevedibili con un virus contagiatissimo come questa variante Omicron che ha un indice di trasmissibilità R0 di 15, contro il 7 di Delta e il 2,5 del Sars-CoV-2 originale. Così è difficile controllare questa malattia. In Italia, come in altri Paesi i casi reali potrebbero essere il doppio se non quasi il triplo di quelli noti».

L’esperto parla dei tanti casi asintomatici che non finiscono nei conteggi ufficiali. «C’è poi da ricordare - conclude Pregliasco - che questa infezione non conferisce una protezione per la vita. Ogni contatto interumano un certo rischio più o meno alto continua ad averlo. Ma o stiamo con la mascherina Ffp2, a distanza e disinfettati per sempre o impariamo a conviverci come facevamo con altre infezioni, sperando anche nel contributo dei farmaci per riuscire a ridurre gli effetti più pesanti della patologia».

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