Nuovi segnali negativi dalla Germania: la recessione è qui per restare?

Violetta Silvestri

26 Giugno 2023 - 12:58

Germania ancora in difficoltà economica: la recessione resta un rischio per la nazione, mentre le aspettative economiche peggiorano e l’intera Europa è in bilico.

Nuovi segnali negativi dalla Germania: la recessione è qui per restare?

Le prospettive economiche della Germania sono ancora peggiorate, stando alla lettura degli ultimi dati economici. La notizia non è buona per l’intero continente, che nella nazione vede il motore della sua ripresa.

Nello specifico, l’indice Ifo sulle aspettative tedesche è sceso al minimo registrato quest’anno, prova che la più grande economia europea sta lottando per consolidare un rilancio dopo una recente recessione.

Il rapporto ha sottolineato come la stasi industriale nel mondo avanzato e l’indebolimento della domanda dalla Cina stiano pesando sulla base industriale della Germania, il fulcro della crescita nella più ampia area dell’euro. Tutti questi non sono segnali positivi per l’intera Europa.

Germania in difficoltà: nuovi dati, più pessimismo

Un indicatore delle aspettative dell’istituto Ifo con sede a Monaco è sceso a 83,6 a giugno da 88,3 del mese precedente. Il risultato è stato molto peggiore di quanto previsto da qualsiasi economista in un sondaggio di Bloomberg. È scesa anche una misura delle condizioni attuali.

“La debolezza del settore manifatturiero sta portando l’economia tedesca in acque turbolente”, ha dichiarato il presidente dell’Ifo, Clemens Fuest.

La produzione deve ancora vedere una “sensibile ripresa”, ha sottolineato questo mese il ministero dell’Economia del Paese, dopo un crollo che ha trascinato in recessione anche il resto della regione. La Bundesbank prevede per quest’anno una contrazione complessiva dello 0,3%.

A conferma di questo quadro, un’indagine sui responsabili degli acquisti pubblicata venerdì ha mostrato che l’attività economica tedesca ha perso molto più slancio di quanto previsto a giugno, spinta da un rallentamento dei servizi e da una persistente debolezza delle fabbriche.

Non solo, i 400 punti base di inasprimento da parte della Banca centrale europea imporranno probabilmente un freno crescente all’espansione con il passare dei mesi.

Il capo della Bundesbank Joachim Nagel ha segnalato che sarebbe favorevole a un’ulteriore mossa di un quarto di punto rispetto a quella già prevista per luglio, dato che l’inflazione rimane vischiosa.

La crescita dei prezzi tedeschi è probabilmente aumentata di nuovo a giugno, in confronto con la scorsa estate, quando era stato presentato il bonus per il trasporto pubblico. Tale andamento potrebbe contrastare con quanto accade negli altri Paesi dove probabilmente i prezzi saranno in calo nei dati che usciranno nel fine settimana.

Le prospettive di inflazione della Germania sembrano anch’esse meno favorevoli rispetto al resto della regione. Mentre le proiezioni della Bce di questo mese hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione a una media del 2,2% nel 2025, la stima della Bundesbank per la propria economia è del 2,7%.

Sommando tutti i segnali, il risultato è poco incoraggiante: la Germania resta sull’orlo della recessione e con essa tutta l’Europa è in bilico.

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