In arrivo un nuovo bonus in busta paga in estate? Il governo conferma: ecco quali saranno gli importi (e chi ne avrà diritto).
Buone notizie per lavoratori dipendenti e non solo: in estate dovrebbe arrivare un nuovo bonus, riconosciuto attraverso un taglio Irpef per il ceto medio per il quale finalmente sono state trovate le risorse.
Di una nuova revisione delle aliquote Irpef - dopo quella già applicata nel 2024 e confermata dall’ultima legge di Bilancio - se ne parla da tempo, con il governo che contava di recuperarne le risorse dal concordato preventivo. Un obiettivo che sembra essere ormai raggiunto: tra riforma fiscale, introiti derivanti dalla lotta all’evasione e maggiori introiti resi strutturali grazie a un rientro contributivo dovuto al crescente livello occupazionale, ecco che finalmente ci sono le risorse per procedere al riconoscimento di un nuovo bonus in busta paga che sicuramente ci sarà in estate, per quanto non è da escludere che - come chiarito dal presidente della Commissione Finanze alla Camera dei Deputati, Marco Osnato - possa esserci una “sorpresa nell’uovo di Pasqua”.
Una buona notizia quindi, specialmente per quei lavoratori che invece sono stati penalizzati dalle nuove regole per il taglio del cuneo fiscale (in particolare nella fascia tra 32.000 e 35.000 euro).
Ma di che importo sarà questo bonus? E quali lavoratori ne saranno interessati? È ancora presto per rispondere a quest’ultima domanda, per quanto comunque il vice ministro all’Economia, Maurizio Leo, si sia esposto a riguardo fissando la soglia reddituale a 60.000 euro.
Nell’attesa possiamo però vedere quali sarebbero gli importi nonché quanto si guadagnerà in più una volta che si procederà con il nuovo taglio dell’Irpef. Di seguito trovate una tabella completa.
Come funzionerà il nuovo bonus in busta paga
Come noto, oggi i redditi da lavoro, come pure quelli da pensione, vengono tassati applicando l’aliquota marginale Irpef che, alla luce delle modifiche apportate dalla legge di Bilancio del 2024, prevede tre diverse aliquote:
- per i primi 28.000 euro di reddito l’aliquota Irpef è del 23%;
- per la parte compresa tra 28.000 e 50.000 euro, invece, è del 35%;
- sopra i 50.000 euro l’aliquota è del 43%.
Ebbene, con la riforma fiscale che il governo conta di approvare nei prossimi mesi si interverrà sul ceto medio, ossia sul secondo scaglione, per il quale le intenzioni sono di un taglio del 2% dell’aliquota prevista che passerebbe dal 35% al 33%.
Ne risulterebbe così un risparmio del 2% sulla parte di reddito compresa tra 28.000 e 50.000 euro e non solo: secondo le ultime indiscrezioni, infatti, il governo vorrebbe estendere il secondo scaglione fino a 60.000 euro.
Di fatto, ne risulterebbe un risparmio massimo di 640 euro l’anno, circa 53 euro al mese, come possiamo vedere dalla tabella successiva:
Reddito annuo lordo | Reddito mensile lordo | Importo tassato con l’aliquota del secondo scaglione | Risparmio annuo con aliquota del 33% | Risparmio mensile con aliquota del 33% |
---|---|---|---|---|
28.000 | 2.153,85 | 0 | 0,00 | 0,00 |
30.000 | 2.307,69 | 2.000 | 40,00 | 3,08 |
32.000 | 2.461,54 | 4.000 | 80,00 | 6,15 |
34.000 | 2.615,38 | 6.000 | 120,00 | 9,23 |
36.000 | 2.769,23 | 8.000 | 160,00 | 12,31 |
38.000 | 2.923,08 | 10.000 | 200,00 | 15,38 |
40.000 | 3.076,92 | 12.000 | 240,00 | 18,46 |
42.000 | 3.230,77 | 14.000 | 280,00 | 21,54 |
44.000 | 3.384,62 | 16.000 | 320,00 | 24,62 |
46.000 | 3.538,46 | 18.000 | 360,00 | 27,69 |
48.000 | 3.692,31 | 20.000 | 400,00 | 30,77 |
50.000 | 3.846,15 | 22.000 | 440,00 | 33,85 |
52.000 | 4.000,00 | 24.000 | 480,00 | 36,92 |
54.000 | 4.153,85 | 26.000 | 520,00 | 40,00 |
56.000 | 4.307,69 | 28.000 | 560,00 | 43,08 |
58.000 | 4.461,54 | 30.000 | 600,00 | 46,15 |
60.000 | 4.615,38 | 32.000 | 640,00 | 49,23 |
Il massimo del risparmio previsto sarebbe quindi per coloro che si avvicinano a un reddito annuo di 60.000 euro, mentre per la fascia che - come abbiamo già avuto modo di spiegare - è stata particolarmente penalizzata dalle nuove regole del taglio del cuneo fiscale (i redditi tra 32.000 e 35.000 euro), l’importo che verrebbe riconosciuto dalla riduzione dell’aliquota del secondo scaglione Irpef non sarebbe comunque sufficiente a compensare quanto è stato perso di stipendio netto tra dicembre 2024 e gennaio 2025.
Spetterà un ulteriore bonus tra 50.000 e 60.000 euro?
Attenzione poi, perché bisogna ricordare che oggi chi guadagna più di 50.000 euro non beneficia dei vantaggi risultanti dall’estensione dell’aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro, con un risparmio del 2% per la parte di reddito compresa tra 15.000 e 28.000 euro appunto. Un aumento che nel migliore dei casi è stato pari a 260 euro al mese, ma che per i redditi sopra i 50.000 euro è stato annullato da una riduzione della detrazione per lavoro dipendente.
Bisognerà capire se con l’estensione del secondo scaglione Irpef, con aliquota del 33%, fino a 60.000 euro, a questi verrà concesso di beneficiare anche dei vantaggi scaturiti dalla riforma fiscale del 2024. In tal caso all’aumento come indicato nella suddetta tabella se ne aggiungerebbe un altro di 260 euro l’anno, 20 euro in più ogni mese.
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