Approvato il regolamento del Senato: nuove regole su commissioni, gruppi e cambio casacca in vista delle elezioni

Stefano Rizzuti

27 Luglio 2022 - 17:50

L’Aula del Senato ha approvato le modifiche al regolamento di Palazzo Madama: vediamo quali sono le novità, in vista della nuova legislatura, su commissioni, gruppi e cambi di casacca.

Approvato il regolamento del Senato: nuove regole su commissioni, gruppi e cambio casacca in vista delle elezioni

L’Aula di Palazzo Madama ha approvato la riforma del regolamento del Senato. Una tappa importante di un processo che doveva concludersi entro la fine della legislatura, considerando che dopo le elezioni politiche del 2022 cambierà il numero di parlamentari dopo il taglio previsto dal referendum costituzionale.

Dopo le elezioni entrerà in vigore, con l’insediamento del nuovo Parlamento, il taglio per cui si passa da 315 a 200 senatori e da 630 a 400 deputati. Sono stati votati solamente gli articoli del regolamento modificati e non il provvedimento nel suo complesso.

Tra le novità principali ci sono il taglio delle commissioni, i disincentivi al cambio di casacca e il cambio delle regole per formare i gruppi. Non è invece passato l’emendamento che avrebbe introdotto un linguaggio inclusivo - con le declinazioni anche al femminile - per garantire la parità di genere nelle comunicazioni istituzionali scritte.

Senato, dopo elezioni ridotte le commissioni

Con la riduzione del numero dei parlamentari il timore è che si inceppi il lavoro delle commissioni: non bastano, infatti, 200 senatori per far funzionare sempre le 14 commissioni attualmente previste. Per questo si è deciso di ridurle a 10. Sono state accorpate, avendo competenze ritenute compatibili, le commissioni Affari esteri e Difesa, Ambiente e Lavori pubblici, Industria e Agricoltura, Lavoro e Sanità.

Inoltre si estendono le competenze della commissione Affari costituzionali, allargandosi anche a editoria e digitalizzazione. La commissione Istruzione viene allargata anche a ricerca scientifica, spettacolo e sport. Infine i presidenti di commissione potranno riunirsi tra di loro per non far sovrapporre le comunicazioni delle sedute.

La formazione dei gruppi al Senato

Ogni gruppo dovrà essere composto da almeno 7 senatori (finora erano 10), con le eccezioni del gruppo Misto e delle Minoranze linguistiche, per cui sono sufficienti 4 parlamentari. Ogni gruppo deve rappresentare un movimento politico che ha presentato il simbolo e propri candidati alle ultime elezioni con lo stesso contrassegno utilizzato anche al voto e avendo eletto almeno un senatore.

Le misure contro il cambio di casacca

Altre novità riguardano le misure per disincentivare il cambio di gruppo a legislatura iniziata. Si prevedono divieti e disincentivi anche economici. Per i nuovi gruppi, nati durante la legislatura, il numero minimo di senatori sale a 10 e devono rappresentare un partito o un movimento che ha presentato candidati alle elezioni politiche, regionali o del Parlamento europeo che devono essere stati eletti.

Nel caso di cambio casacca si va incontro, per il senatore, alla decadenza dall’ufficio di presidenza, dalla carica di questore, dagli incarichi di giunta e dagli organi collegiali. Vengono inoltre decurtate le risorse assegnate. Se il senatore che cambia gruppo non entra nel Misto o in un altro gruppo, ha comunque garantiti gli spazi d’intervento e l’assegnazione alla commissione, ma le sue risorse verranno destinate al bilancio del Senato.

Senato, sfuma il linguaggio inclusivo

Nulla da fare per l’emendamento della senatrice Alessandra Maiorino che puntava ad adottare la differenza di genere nella comunicazione istituzionale scritta. Se fosse passata la modifica, si sarebbe prevista la possibilità di scegliere che oggi, invece, non esiste essendo tutti i testi solo al maschile (pensiamo, quindi, a termine come ministra o senatrice). I voti favorevoli sono stati 152, ma non bastano a raggiungere la maggioranza assoluta che veniva richiesta per la modifica del regolamento.

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