Quando e a chi potrebbe essere esteso l’obbligo vaccinale

Stefano Rizzuti

25/10/2021

Franco Locatelli e Francesco Vaia parlano dell’obbligo vaccinale contro il Covid-19 e ipotizzano a quali categorie possa essere esteso e a quali condizioni questo potrebbe avvenire.

Quando e a chi potrebbe essere esteso l’obbligo vaccinale

Da una possibile estensione ad alcune categorie lavorative a un’applicazione diffusa per tutti, l’ipotesi dell’obbligo vaccinale contro il Covid resta in piedi. Esperti ed esponenti di governo continuano a dibattere del tema, seppur rinviando una decisione alle prossime settimane.

Gli ultimi a schierarsi sono Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, e Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani di Roma. L’uno sembra voler attendere per l’estensione dell’obbligo, l’altro ritiene invece che si debba applicare al più presto anche ad altre categorie.

Quando potrebbe essere introdotto l’obbligo vaccinale per Locatelli

A Che tempo che fa Locatelli ritiene che l’obbligo si potrebbe introdurre solamente “qualora ve ne fossero le indicazioni e gli estremi”. Il coordinatore del Cts sottolinea come finora la strategia vaccinale italiana abbia puntato sul convincimento e la persuasione e la campagna abbia avuto successo finora.

Tuttavia nel caso in cui ce ne fossero gli estremi si potrebbe anche considerare l’obbligo vaccinale. Nel frattempo Locatelli ribadisce il suo appello a vaccinarsi, nonostante una copertura dell’86% della popolazione over 12 con almeno una dose e dell’82% con due dosi.

A chi dovrebbe essere esteso l’obbligo per Vaia

Il direttore dell’Istituto Malattie infettive Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, parla di obbligo vaccinale in un’intervista al Messaggero. A suo giudizio sono ancora troppi gli italiani non vaccinati: “Se resta troppo vasta la platea dei non immunizzati, il virus continuerà a circolare e questo rappresenta un guaio. Mentre diamo le terze dosi non dobbiamo distrarci dall’obiettivo più importante: vaccinare più persone possibili”.

La soluzione che propone Vaia è aumentare il numero di categorie per le quali il vaccino deve essere obbligatorio. Al momento è obbligatorio per il personale sanitario, per esempio: a suo avviso si dovrebbe estendere l’obbligo “a tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico. Non deve essere sufficiente il green pass ottenuto con il tampone”.

I dubbi sull’estensione dell’obbligo vaccinale

Non tutti, però, sono a favore di un obbligo vaccinale diffuso. Scetticismo viene espresso dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. A Radio 24 Sileri afferma che con la campagna vaccinale è stato raggiunto quasi il 90% della popolazione interessata e “anche con l’obbligo non si andrebbe oltre”.

Per il sottosegretario l’obbligo non aiuterebbe a guadagnare punti percentuali della vaccinazione. A suo giudizio la strategia migliore è parlare con le persone e cercare di convincerle, senza alcun obbligo.

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