Oltre 400 mila casi di reinfezioni da Covid-19 in Italia, trainati da Omicron e dalle sue sottovarianti BA.4 e BA.5. Ma cosa rischia chi si contagia 2 volte? Entriamo nel dettaglio.
In Italia iniziano a calare le curve dell’epidemia di Covid, con una diminuzione del tasso di incidenza e del numero dei ricoveri. Ma c’è un boom delle reinfezioni e si registra anche un lieve aumento dei decessi. Spiegabile quest’ultimo dato con l’aumento dei casi in aprile. È quanto emerge dal report esteso dell’Istituto superiore di sanità (Iss).
Negli ultimi sette giorni, dunque, è stata registrata una diminuzione dei ricoveri nei reparti ordinari, stabile la terapia intensiva. Ma tornano a salire i decessi. A colpire poi è il dato che riguarda le reinfezioni: 438.726 casi, pari al 3,6% del totale dei casi notificati.
A trainare i contagi, non solo Omicron 2 (la cui contagiosità è pari a quella del morbillo), ma anche Omicron 4 e 5. Le nuove sottovarianti caratterizzate da un alto livello di immunoevasione. Ma cosa rischia chi si contagia due volte? Entriamo nel dettaglio.
Omicron 4 e 5, boom di reinfezioni
In Italia, iniziano a calare le curve dell’epidemia di Covid-19, con una diminuzione del tasso di incidenza e delle ospedalizzazioni. Tornano invece ad aumentare i decessi a causa dell’aumento dei casi lo scorso mese. A destare preoccupazione, il numero delle reinfezioni: 438.726 casi, pari al 3,6% del totale.
Non solo. Nell’ultima settimana, la percentuale delle reinfezioni è salita a al 5,8% rispetto al 5% dei sette giorni precedenti. Sui «contagi bis» gli esperti sono al lavoro per capirne la portata di eventuali conseguenze cliniche.
In un’intervista all’Ansa, Massimo Andreoni, direttore Malattie infettive del Policlinico di Roma Tor Vergata, ha spiegato: «Sulla base dei casi finora osservati, è emerso che le reinfezioni possono portare ad un’accentuazione della sintomatologia del Long Covid, anche se in un quadro che resta comunque di minore gravità rispetto alle situazioni di Long Covid determinate da infezioni primarie. C’è bisogno naturalmente di un periodo di osservazione più lungo, ma alcuni dei pazienti reinfettati riferiscono di avere un aggravamento della sintomatologia sottostante di Long Covid, come se la reinfezione riaccendesse i meccanismi del Long Covid, ma comunque in un quadro di gravità non allarmante».
Dunque, coloro che si reinfettano rischiano un aggravamento della sintomatologia di Long Covid. Anche se in un quadro di minore gravità rispetto alle infezioni primarie.
Report esteso dell’Iss, i dati sui vaccini
Non solo reinfezioni e Long Covid. Nell’ultimo report esteso dell’Iss si parla anche di vaccini. In sostanza, la relazione conferma l’efficacia dei vaccini: il tasso di mortalità nei non vaccinati è circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa 7 volte più alto rispetto agli immunizzati con dose booster.
Anche il bollettino giornaliero conferma un trend in discesa. Ieri (complice il week end) i nuovi casi nelle 24 ore sono stati 27.162, con un tasso di positività al 14%. Il ministro della Salute Roberto Speranza invita alla prudenza: «Siamo ancora dentro una battaglia e io non la considero conclusa. Abbiamo però strumenti nuovi e una nuova capacità di rispondere».
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