Allarme Omicron. Da una ricerca condotta sulla variante sudafricana è emerso che riesce a sopravvivere sulle superfici e a mantenere la capacità di infettare per un tempo molto lungo. Ecco quanto.
Allarme Omicron, un nuovo studio condotto sulla variante sudafricana contribuirebbe a spiegare la sua velocità di diffusione. Secondo alcune ricerche infatti Omicron riuscirebbe a mantenere la capacità di infettare anche dopo essere stata nell’ambiente per un lungo periodo di tempo. Ecco per quanti giorni. Entriamo nel dettaglio.
Quanto tempo Omicron resiste sulle superfici
Da una ricerca della Kyoto Prefectural University of Medicine, in Giappone, è emerso che la variante Omicron potrebbe mantenere la sua capacità di infettare dopo essere stata nell’ambiente per un lungo periodo di tempo. Fino a 8 giorni.
Il report è stato pubblicato sulla piattaforma bioRxiv, che rende disponibili i dati in attesa di revisione della comunità scientifica. Secondo quanto spiegato dai ricercatori, lo studio ha misurato i tempi di sopravvivenza e persistenza su diverse superfici del coronavirus, sia nella versione originaria di Wuhan sia nelle varianti arrivate dopo.
Dai test sarebbe emerso in maniera chiara che Omicron riesce a sopravvivere 193,5 ore (circa 8 giorni) su una superficie di plastica (polistirene). Una resistenza più di tre volte superiore rispetto al ceppo originario (56 ore) e alla variante Gamma (59,3 ore). Omicron sopravvive molto di più anche rispetto alle varianti Delta (114 ore) e Beta (156,6 ore). Solo la variante Alfa si avvicina con 191,3 ore.
Non è tutto. Stando alla ricerca, Omicron sopravvive 21,1 ore su un modello di pelle. E anche in questo caso, notevolmente più di quanto riuscissero a fare il ceppo di Wuhan (8,6 ore), la variante Gamma (11 ore) e la Delta (16,8 ore). Si avvicina, invece, alla sopravvivenza di Alfa (19,6 ore) e Beta (19,1 ore)
Cosa fare contro la variante Omicron
Inoltre, Omicron avrebbe mostrato una più alta capacità di resistere ai disinfettanti rispetto al virus di Wuhan. Capacità però analoga a quella delle altre varianti e non tale da richiedere protocolli di disinfezione aggiuntivi rispetto a quelli consueti. Quindi è importante continuare con l’igienizzazione degli ambienti.
«Questo studio ha mostrato che Omicron ha la più alta stabilità ambientale tra le varianti, ciò suggerisce che questa caratteristica possa essere uno dei fattori che hanno permesso alla variante Omicron di sostituire la variante Delta e diffondersi rapidamente», hanno spiegato i ricercatori.
Omicron, variante dominante in Europa
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha affermato che Omicron è diventata la variante dominante della pandemia di Covid -19 nell’Unione europea. Nel report si legge: «La categoria di trasmissione di Omicron nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo è cambiata da ’di comunità’ a ’dominante’, a seguito dei dati di sorveglianza e dei report nazionali».
L’Ecdc parla di una «prevalenza aggregata del 78% di Omicron, che è ormai dominante nella maggioranza dei Paesi Ue e dello Spazio economico europeo». Passa invece a «ridotta», secondo il report dell’Ecdc, «la valutazione dell’impatto sulla gravità di Omicron, perché ci sono ora più prove disponibili che dimostrano un rischio ridotto di ospedalizzazione associato a Omicron».
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha comunque specificato che non è ancora chiaro in quale misura questa valutazione sia applicabile a tutti i gruppi della popolazione, sulla base dello stato di vaccinazione, precedenti infezioni, età, comorbidità e altri fattori.
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