L’abilitatore della Open Innovation in azienda: il ruolo dell’Innovation Manager

Seedble

1 Giugno 2022 - 08:58

Tutti lo cercano ma molti ancora non ne hanno compreso appieno l’importanza. Ecco chi è e cosa fa l’Innovation Manager.

L’abilitatore della Open Innovation in azienda: il ruolo dell’Innovation Manager

Nel nostro Paese la figura dell’Innovation Manager è diventata famosa nel 2019 grazie a un decreto ministeriale che permetteva a qualunque professionista di autocertificarsi - e, quindi, autonominarsi - Innovation Manager nell’ambito di un albo pubblicato dal Mise.

Il decreto permetteva inoltre alle aziende di ricevere degli incentivi per l’utilizzo di questi consulenti per progetti di innovazione legati a diversi ambiti di intervento.

Ruolo, competenze e attività dell’Innovation Manager non erano, però, così chiari a molti, tanto che l’International Organization for Standardization (Iso) non aveva ancora concluso lo studio che ha portato nel 2020 alla pubblicazione delle prime norme Iso 56000 relative a questa professione. Difatti, si tratta di una professione non ancora certificata, a differenza del Project Manager per esempio, per il quale esistono delle best practice ormai riconosciute a livello internazionale e degli esami di certificazione.

In effetti, anni dopo l’avvento di questo trend, ci si chiede ancora troppo spesso quale sia l’effettivo ruolo di un manager dell’innovazione e perché sia tanto importante averne uno in azienda.

Quali skill deve avere un Innovation Manager?

Come dicevamo, anche Iso sta concludendo lo studio del contesto per poter pubblicare le best practice per attuare la professione, con l’obiettivo di suggerire strumenti e metodi creando delle linee guida per le aziende e i professionisti che vogliono approcciarsi al tema. Ciò può facilitare la comprensione di questa complessa figura, che sta diventando chiave per tantissime organizzazioni, anche se rischia di avere un approccio troppo ingessato e istituzionale.

Proviamo, quindi, a riassumere le principali skill che dovrebbe avere un aspirante Innovation Manager sulla base dell’esperienza diretta che abbiamo maturato all’interno del nostro team:

  • visione strategica per comprendere i cambiamenti che si stanno verificando nel contesto in cui opera l’azienda e gli obiettivi strategici che questa dovrebbe porsi nel medio-lungo termine;
  • creatività, originalità e spirito di iniziativa perché deve immaginare soluzioni innovative per rispondere ai business need e diffondere la cultura innovativa in tutta l’organizzazione;
  • mindset tecnico per comprendere appieno le tecnologie e gli impatti che possono provocare sul proprio modello di business o sul proprio mercato;
  • pensiero critico e analisi per cogliere le opportunità e i rischi di ciascun cambiamento, analizzandone i dettagli;
  • apprendimento continuo per rimanere curioso ed essere sempre pronto ad aggiornarsi giornalmente sulle tante tematiche che possono impattare sul business;
  • problem solving per avere la capacità di risolvere problemi e nodi critici come tutti i manager in azienda, spesso alle prese con progetti complessi;
  • spirito di adattamento per poter lavorare in più settori ed essere in grado di parlare con più figure chiave e dipartimenti dell’organizzazione, ognuna con un proprio linguaggio.

Innovation Manager: dove si colloca nell’organizzazione?

Con le sue competenze trasversali, l’Innovation Manager è una figura il cui lavoro deve impattare su tanti aspetti diversi dell’azienda. Deve essere in grado di comprendere ciò che sta accadendo intorno alla propria realtà con visione a breve, medio e lungo termine, seguendo i trend tecnologici e anticipando quelli che impattano sull’azienda, permettendo così all’organizzazione di affrontare il cambiamento.

Per tutti questi motivi, è una figura che si inserisce in modo trasversale nelle organizzazioni, supporta le decisioni del management e, dove presente, del Cio (Chief Innovation Officer), che è a capo del dipartimento innovazione. In molte aziende non è presente un Cio e spesso tale ruolo è coperto dal Cto o dal Ceo direttamente e in questi casi deve essere proprio l’Innovation Manager a guidare la strategia supportando le figure decisionali della propria realtà.

Quali sono le attività specifiche di un Innovation Manager?

Andando nel dettaglio delle mansioni di un Innovation Manager, racchiudiamo in questo elenco alcune delle attività chiave che permettono a questo professionista di svolgere il proprio lavoro all’interno di un’organizzazione:

  • fa uno scouting periodico di soluzioni e startup innovative che possano anticipare dei trend oppure portare sul mercato nuove tecnologie;
  • promuove la formazione di tutti i team sui temi di innovazione e stimola la creatività della popolazione aziendale per fare in modo che il processo di raccolta delle idee coinvolga tutti i team (ricordiamo sempre che se l’innovazione non è distribuita, non funziona);
  • facilita la ridefinizione dei processi aziendali in chiave innovativa capendo quali sono migliorabili e dove ne vanno creati di nuovi;
  • promuove e gestisce challenge interne, hackathon, progetti di Open Innovation e laboratori di idee (attività della cui rilevanza per l’innovazione in azienda abbiamo spesso parlato).
  • cura e gestisce le partnership e le collaborazioni con realtà che possano avvicinare l’azienda alle startup e ai giovani talenti come Università, Centri di ricerca, Innovation Hub, Incubatori e Acceleratori.

Come vediamo, si tratta di molte attività chiave e strategiche dove un Innovation Manager deve applicare tutte le sue competenze trasversali, ricavate un po’ dalla passione personale per questi temi e molto dall’esperienza vissuta.

Per ora, purtroppo quella dell’Innovation Manager resta una figura non ancora valorizzata e compresa fino in fondo da buona parte del tessuto industriale italiano, ma per la quale possiamo aspettarci che ci saranno grandissime opportunità di crescita in futuro.

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