OPS su Banco BPM, UniCredit pronta a rifare i conti sul prezzo? La risposta di Orcel

Laura Naka Antonelli

13 Febbraio 2025 - 07:47

La verità è che l’Anima di Banco BPM ancora non c’è. Le dichiarazioni del CEO Andrea Orcel dopo i conti di BAMI:

OPS su Banco BPM, UniCredit pronta a rifare i conti sul prezzo? La risposta di Orcel

Ora che Banco BPM ha presentato finalmente i conti relativi all’intero 2024 e al quarto trimestre dell’anno, sfornando utili record, migliorando i target, promettendo una pioggia di dividendi agli azionisti, in più sbandierando l’asso della manica che porta il nome della preda Anima Holding, Andrea Orcel si deciderà finalmente ad alzare quel prezzo dell’OPS che Piazza Affari ha considerato fin da subito troppo basso?

La guerra di nervi tra le due banche continua, e sembra vedere Banco BPM in una posizione di forza: la banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna, forte della doppia carta che ha deciso di giocare - dividendi & Anima - insiste, forte del valore aggiunto di cui gode, ovvero della prospettiva di inglobare la società del risparmio gestito che già controlla nelle vesti di maggiore azionista: il prezzo messo sul piatto da UniCredit rimane a sconto. E fa notare anche che “se non avessimo fatto il 6 novembre l’OPA su Anima ora staremmo ad annaspare, invece ci possiamo difendere bene con un’operazione di un valore che difficilmente può essere pareggiato ”.

Tra l’altro, mentre le autorità continuano a riflettere sulla capacità di Banco BPM di utilizzare il Danish Compromise, Castagna ora può contare sulle adesioni all’OPA lanciata su Anima che sono arrivate da Poste Italiane e FSI SGR.

A suo avviso, Orcel dunque è inevitabilmente costretto ad alzare la posta per conquistare Banco BPM. Ma il banchiere che è al timone di UniCredit non manifesta di nuovo nessuna fretta di rilanciare l’OPS, anche perché il presupposto da cui parte è decisamente opposto rispetto a quello sbandierato da Piazza Meda: quell’asso nella manica di Piazza Meda che si chiama Anima, ancora non c’è, tanto che - e il Ronaldo dei banchieri lo ha detto già altre volte - è stata la stessa BCE, con i dubbi avanzati sul Danish Compromise ad aver reso più incerto l’esito dell’OPA.

Ed è quanto Orcel ha ripetuto nell’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, pubblicata oggi dal quotidiano: “La nostra offferta su BPM è stata fatta senza avere certezza dell’esito dell’OPA su Anima e della relativa percentuale di adesione”. Non solo: “Il prezzo offerto (dell’OPS di UniCredit) tiene conto delle speculazioni di M&A che hanno interessato il titolo in questione. Infine siamo stati chiari che volevamo vedere la performance della banca nei successivi trimestri”.

E dunque, per ora la risposta di Orcel è la seguente: “In funzione di tutto questo decideremo il da farsi. In sintesi, è prematuro parlarne ”.

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