Banco BPM e l’ansia su OPA Anima, countdown verdetto. Contro UniCredit il piano dividendi

Laura Naka Antonelli

22 Gennaio 2025 - 07:56

Il CDA di Banco BPM si è riunito ieri per esaminare i due dossier OPA Anima e OPS UniCredit. La mossa contro Orcel, in attesa del verdetto su società risparmio gestito.

Banco BPM e l’ansia su OPA Anima, countdown verdetto. Contro UniCredit il piano dividendi

Una riunione del CDA di Banco BPM, quella che si è tenuta ieri, che si è conclusa confermando la doppia strategia della banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna: contrastare a tutti i costi l’l’OPS lanciata da UniCredit e andare avanti con il piano per conquistare il gioiello del risparmio gestito Anima Holding attraverso l’OPA annunciata agli inizi di novembre. Piano, quello su Anima, che è stato blindato sia dall’Antitrust che dal governo Meloni, che ha deciso di non esercitare, come appreso qualche giorno fa, il golden power.

Secondo alcune indiscrezioni stampa, sono stati questi i temi della riunione del CDA di ieri: una riunione fiume, durata ben sei ore, per pianificare i prossimi passi del gruppo. Passi che potrebbero essere annunciati ormai a breve, visto che il CDA di Banco BPM si riunirà per l’approvazione del bilancio relativo al quarto trimestre del 2024 e all’intero 2024, per poi presentare i conti, l’outlook e la politica dei dividendi il prossimo 11 febbraio.

Sarebbe quella la data che lo stesso CEO di UniCredit Andrea Orcel avrebbe scelto per decidere se e rilanciare l’offerta, anche se ieri il manager ha indicato che per ora una qualsiasi valutazione su un possibile rilancio dell’OPS su Banco BPM è prematura, indicando tra l’altro la necessità di capire l’evoluzione del settore bancario nel primo e nel secondo trimestre di questo anno 2025.

Sull’OPA di Banco BPM su Anima Holding - individuata da alcuni esperti come la vera preda che farebbe gola agli attori protagonisti delle mosse del risiko bancario, al CEO di UniCredit Andrea Orcel in primis, così come all’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone (che ha rastrellato nuove azioni della società controllata da Banco BPM facendo salire la quota detenuta nel capitale dal 3,192% al 5,292%) - si attende a questo punto il via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto, così come anche il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Ivass.

Scoglio da superare: i dubbi che la BCE non ha nascosto sul possibile utilizzo del Danish Compromise, e che hanno portato la Vigilanza bancaria della Banca centrale europea a interpellare l’Autorità bancaria europea EBA (European Banking Authority).

Insomma, a questo punto sembrerebbe che a decretare il destino dell’OPA di Banco BPM su Anima sarà proprio l’EBA.

Ma quali saranno a questo punto le prossime mosse che Banco BPM deciderà di attivare per rimettere al suo posto UniCredit?

Da indiscrezioni stampa è emersa tutta l’intenzione di Castagna di continuare a dimostrare agli azionisti della banca che Piazza Meda può creare valore anche optando per la strategia standalone, ovvero continuando a rimanere indipendente. Portare dalla sua parte i soci significa tuttavia offrire qualcosa in cambio. E questo qualcosa, secondo fonti riportate da un articolo di MF, potrebbe essere rappresentato da dividendi più ghiotti.

Non è un mistero d’altronde che sia UniCredit che Banco BPM stessero già giocando la carta dei dividendi.

Rumor di Bloomberg avevano parlato di un possibile piano da parte di Castagna volto a rivedere al rialzo il target sugli utili, promettendo ancora più cedole ai suoi azionisti. Dal canto suo, UniCredit si era fatta vanto di un ricco distribution yield che, a suo avviso, le nozze con Banco BPM, creerebbero:

La nostra offerta di scambio attribuisce agli azionisti di Banco BPM la possibilità di partecipare a una creazione di valore attraverso la realizzazione di efficienze e sinergie, beneficiando al contempo nel 2025 di un distribution yield due volte superiore, con la possibilità di incrementare tale differenziale in futuro”, aveva detto il banchiere di UCG.

Ieri il titolo Banco BPM, scambiato sul Ftse Mib di Piazza Affari, ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,82%, a quota 8,366; bene anche le azioni di Anima Holding, in rialzo dell’1,21%, a quota 6,69 euro.

Male invece il titolo UniCredit, in calo dello 0,68% a 42,825 euro, le cui azioni rimangono osservate speciali anche dopo l’intervista rilasciata dal numero uno Andrea Orcel a Bloomberg TV, con cui il CEO di Piazza Gae Aulenti ha detto di essere pronto a fare un passo indietro sulla tedesca Commerzbank, ribadendo il concetto secondo cui ogni operazione di M&A deve creare valore, altrimenti è meglio starsene anche alla largam e che ha anche ribadito che il prezzo offerto per rilevare Banco BPM è giusto, e che il premio c’è.

Per ora nessuna risposta piccata ufficiale dal CEO della preda BAMI Giuseppe Castagna che, alla fine dell’anno, non l’aveva mandata sicuramente a dire a Orcel, sbottando sulla questione del presunto premio dell’OPS di UniCredit: a suo avviso, l’offerta non solo non sarebbe a premio, ma sarebbe a sconto, e non di poco.

Il numero uno del Banco ha d’altronde, fin dal giorno successivo all’OPS presentata da UniCredit in data 25 novembre 2024, rimandato l’offerta al mittente, con il CDA che ha detto subito no all’offerta di Orcel. Castagna ha scritto poi anche una lettera shock ai dipendenti, sfornando previsioni da incubo sui presunti tagli al personale che Piazza Meda sarebbe costretta ad attuare nel caso in cui decidesse di arrendersi all’attacco della rivale.

Blindato dal governo Meloni, che vede in Banco BPM più il potenziale acquirente di MPS-Monte dei Paschi di Siena che una possibile preda di UniCredit, Banco BPM aveva definito subito la mossa di Orcel “ostile”.

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