Il problema dell’alloggio non va preso sottogamba con mutui sempre più difficili da ottenere e affitti sempre più alti.
Cercare un alloggio oggi è come trovarsi al centro di una tempesta perfetta: non se ne esce facilmente. Con i tassi dei mutui sempre più alti e con i canoni di locazione in aumento trovare una casa a prezzi abbordabili diventa una missione impossibile.
Da tenere in conto, poi, che l’offerta delle case in affitto è sempre più in discesa, visto che i proprietari preferisco le locazioni brevi o quelle turistiche che potrebbero risultare più vantaggioso. Risultato di questa situazione è che l’alloggio, per molti, sta diventando un miraggio con giovani che sempre meno lascia la casa genitoriale alla ricerca di una propria indipendenza.
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Mutuo e affitto, le due chimere
Il mutuo è sempre più difficile da avere, soprattutto perché, a oggi, costa molto di più rispetto agli anni passati grazie ai tassi di interesse in continuo aumento e che torneranno a scendere, probabilmente, non prima della primavera 2024.
Allo stesso tempo le case in affitto scarseggiano e quelle poche che ci sono, hanno prezzi molto più alti rispetto al passato (in 5 anni a Milano gli affitti sono aumentati di oltre il 15%, giusto per portare un esempio, a Bologna, invece, i canoni di locazione rispetto a 5 anni fa solo saliti di oltre il 40%).
I proprietari non vogliono affittare con contratti lunghi
I proprietari degli immobili sono sempre meno convinti di affittare con contratti che durano nel tempo. Questo perché, da una parte, vedono poca sicurezza nell’investimento visto che il canone di locazione dovrebbe equivalere a un valore che va dal 5 al 7% di quello dell’immobile.
Quando l’inflazione era pari a zero affittare conveniva, ma ora con l’inflazione che sale non conviene più locare con la cedolare secca perché quest’ultima impedisce di adeguare il canone all’andamento dell’inflazione per tutta la durata del contratto. Ma optare per la tassazione ordinaria potrebbe convenire solo laddove si avesse la certezza che l’inflazione restasse alta.
Proprio per questo i proprietari preferisco affittare per durate inferiori. Qualche mese, un anno. Si tratta di contratti non certo solidi (tipo quelli transitori per studenti) , ma con questi, pur optando per la cedolare secca si può aumentare il canone di locazione alla scadenza (breve) del contratto, adeguandolo non solo all’inflazione ma anche alla domanda.
Questo scenario si sta abbattendo, però, come una scure sugli studenti fuori sede che faticano sempre di più nel trovare un alloggio a prezzo accessibile. Solo 53mila studenti circa, infatti, riescono ad accedere a posti calmierati in cui vivere. Mentre gli altri, circa 600 mila, devono accontentarsi di trovare una sistemazione privata (e proprio per questo è partita la protesta degli studenti in tenda a Milano).
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