Partite Iva, l’acconto del 30 novembre si pagherà a rate anche nel 2024?

Patrizia Del Pidio

13 Settembre 2024 - 09:54

Anche quest’anno si potrebbe dire addio al maxi acconto di novembre per il versamento delle imposte. Per le partite Iva si apre la speranza alle tasse mensilizzate anche nel 2025.

Partite Iva, l’acconto del 30 novembre si pagherà a rate anche nel 2024?

Per le partite Iva si profila all’orizzonte la possibilità di pagare a rate il secondo acconto delle imposte con scadenza il 30 novembre 2024. I tecnici stanno lavorando per riscrivere la scadenza del versamento del secondo acconto delle imposte cercando di riproporre quello che è stato previsto lo scorso anno.

Per lavoratori autonomi e professionisti l’autunno non è un buon momento. Novembre, per la maggior parte di chi opera con la partita Iva, rappresenta un mese problematico per il versamento del secondo acconto delle imposte.

Mentre con il saldo e il primo acconto, che si versano entro il 30 giugno di ogni anno, è prevista la possibilità di rateizzare il pagamento fino a sette rate, per l’acconto di novembre il versamento è in un’unica soluzione. Non si tratta, poi, di cifre basse visto che, solitamente, i due acconti che si versano in corso di anno corrispondono al 100% delle imposte versate per l’anno di imposta precedente.

Acconto di novembre a rate

Lo scorso anno l’acconto di novembre è stato fatto slittare al 16 gennaio rendendo, tra l’altro, il versamento possibile in 5 rate, da gennaio a maggio. La cosa è stata accolta con molto favore dal popolo delle partite Iva che, per il primo anno, hanno avuto la possibilità di pagare le imposte mensilmente, quasi come i lavoratori dipendenti. Con la rateizzazione del secondo acconto in 5 mesi e con la rateizzazione del saldo e del primo acconto di giugno in 7 mesi, infatti, hanno potuto spalmare il pagamento delle imposte sull’intero anno.

Il problema principale che si pone, ora, con il secondo acconto di novembre 2024 è che chi ha scelto di dilazionare i pagamenti delle imposte di giugno fino al 16 dicembre, la scadenza di novembre cade proprio nel mezzo di questa rateazione.
L’idea, quindi, è quella di prevedere un nuovo rinvio dell’acconto da novembre 2024 a gennaio 2025 con la possibilità di effettuare il versamento in modo rateale entro maggio 2025.

L’ipotesi della rateizzazione

A riproporre il meccanismo, che ha riscosso tanto successo lo scorso anno, è Alberto Gusmeroli, deputato della Lega che aveva ipotizzato anche la dilazione dello scorso anno, adottata in via sperimentale.

Dopo la possibilità offerta a chi ha rateizzato saldo 2023 e primo acconto 2024 (in scadenza il 30 giugno) di pagare in 7 rate ed entro il 16 dicembre, si percepiva nell’aria che avrebbero potuto esserci novità anche per il versamento del secondo acconto. Per la prima volta, nel 2024, si è deciso di estendere la rateizzazione fino a dicembre, aggiungendo una scadenza rispetto alle dilazioni previste da sempre (che finivano, in ogni caso, prima del versamento del secondo acconto).

In quest’ottica, quindi, le imposte da versare entro il 30 novembre 2024, potrebbero slittare come lo scorso anno al 16 gennaio 2025 e come lo scorso anno potrebbe essere prevista la possibilità di dilazionare i pagamenti in 5 mesi. Lo scorso anno la possibilità è stata offerta a tutte le partite Iva con fatturato fino a 170.000 euro, quest’anno la platea dei beneficiari potrebbe essere ampliata.
Da ricordare, in ogni caso, che la rateizzazione lo scorso anno ha riguardato solo le imposte e non anche i contributi previdenziali.

Iscriviti a Money.it