Pensione anticipata nel 2021: tre le opzioni possibili per uscire in anticipo dal mercato del lavoro.
In pensione nel 2021: come andarci in anticipo? Ci sono diverse opzioni di pensione anticipata che si aggiungono alle misure di flessibilità - come ad esempio Quota 100 e l’Ape Sociale - che consentono di uscire prima dal mercato del lavoro.
Va detto che al 1° gennaio 2021 non ci sarà alcuna variazione per i requisiti per il pensionamento. Come comunicato dall’INPS con la circolare 19/2020 del 7 febbraio scorso, per il prossimo anno i requisiti di accesso al pensionamento, adeguati agli incrementi della speranza di vita, non sono ulteriormente incrementati; non c’è stata, infatti, una variazione delle speranze di vita tale da giustificare un incremento dell’età pensionabile.
Ma anche nel caso in cui fosse andata diversamente non ci sarebbero state comunque variazioni per i requisiti di accesso alla pensione anticipata; è bene ricordare, infatti, che il decreto 4/2019 ne ha bloccato l’adeguamento con le aspettative di vita fino al 2026.
Fino a quella data, quindi, i requisiti per l’accesso alla pensione anticipata restano invariati, compresi quelli per la pensione anticipata di tipo contributivo. A tal proposito, facciamo il punto della situazione analizzando quali sono dal 1° gennaio 2021 i requisiti da soddisfare per andare in pensione in anticipo.
Pensione anticipata 2021: i requisiti
La pensione anticipata è quella misura che consente il pensionamento indipendentemente dall’età anagrafica, in quanto si tiene conto solamente del requisito contributivo.
Nel dettaglio, il requisito contributivo cambia tra uomini e donne: va detto che è l’unica misura che - dopo la riforma Fornero che ha equiparato l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini - ancora prevede una differenziazione tra sessi.
Con la pensione anticipata il collocamento in quiescenza scatta al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contribuzione; questo requisito per le donne si riduce di un anno, in quanto sono sufficienti 41 anni e 10 mesi di contributi.
Non è previsto alcun limite anagrafico: si può accedere alla pensione anticipata, quindi, a qualsiasi età. Una misura nata per favorire coloro che vantano molti anni di lavoro e che - ad esempio - hanno iniziato a lavorare da molto giovani.
Va detto però che con il decreto 4/2019 è stata introdotta una finestra mobile che prima non era prevista. Nel dettaglio, anche per il 2021 dalla data in cui vengono maturati i requisiti per il pensionamento a quella in cui decorre la pensione trascorreranno 3 mesi.
Pensione anticipata precoci 2021: i requisiti
C’è un’ulteriore opzione di pensione anticipata riservata però ai cosiddetti lavoratori precoci, ossia a coloro che entro il compimento dei 19 anni hanno maturato già 12 mesi di contribuzione.
Per questi c’è uno “sconto” contributivo rispetto ai requisiti suddetti, in quanto possono accedere alla pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contribuzione. Per questo motivo la misura è meglio conosciuta come Quota 41 precoci.
Va detto, però, che ci sono altri requisiti che il lavoratore precoce deve soddisfare per andare in pensione nel 2021 con 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età anagrafica. È necessario, infatti, far parte anche di una categoria meritevole di maggior tutela, quali: disoccupati, caregiver, invalidi e lavoratori usuranti.
Per Quota 41 vale quanto detto per la pensione anticipata riguardo alla data di decorrenza dell’assegno, poiché anche in questo caso è stata prevista una finestra mobile di tre mesi.
Pensione anticipata per i contributivi puri 2021: i requisiti
C’è poi una terza opzione per il pensionamento anticipato riservata però ai contributivi puri, ossia a coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la data del 1° gennaio 1996.
Per questi vi è una misura che consente il pensionamento all’età di 64 anni (differentemente dalle altre due in questo caso è previsto un requisito anagrafico) e con 20 anni di contributi.
Per la pensione anticipata, però, è richiesto anche un requisito economico che solitamente non è previsto per le altre misure. Nel dettaglio, normativa vuole che possano accedere a questa opzione i soli contributivi puri che alla data del pensionamento abbiano maturato un assegno pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale. Considerando che quest’ultimo nel 2021 dovrebbe avere un valore pari a 460,27 euro (l’importo non è stato ancora ufficializzato), ne consegue che per accedere a questa opzione bisognerà aver maturato una pensione almeno pari a 1.288,75€.
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