A quanto ammonta l’importo della pensione d’invalidità? Ci sarà un aumento nel 2020? Ecco tutte le ultime novità basate sulle misure previste dalla Legge di Bilancio.
Ci sarà un aumento dell’importo della pensione d’invalidità nel 2020?
La risposta alla domanda dipende certamente dalla presenza, anche per il nuovo anno, del Reddito e Pensione di Cittadinanza (RdC e PdC), due delle misure che, salvo sorprese, dovrebbero essere garantite anche per il 2020.
Quindi, nulla cambierà con il nuovo Governo PD-M5S, poiché come spiegato dal premier Giuseppe Conte, le misure sociali e contro la povertà avranno un ruolo centrale nella prossima Legge di Bilancio 2020.
A questo punto in tanti potrebbero domandarsi perché l’aumento della pensione d’invalidità dipende dalla Pensione di Cittadinanza.
La risposta è semplice: il D.L. n. 4/2019 (cd. “Decretone”), convertito con modificazioni in L. n. 26/2019), ha garantito l’integrazione fino a 780 euro anche a tale tipologia di pensione. Ma andiamo con ordine e vediamo innanzitutto cos’è la pensione di invalidità, cos’è la pensione di cittadinanza e di quanto aumento l’importo.
Pensione di invalidità 2020: cos’è
La pensione d’invalidità è una prestazione riconosciuta dall’INPS a chi presenta una determinata riduzione della capacità lavorativa. Quindi, l’assegno è riconosciuto solo in presenza di determinati requisiti e previa domanda, come sostegno economico al cittadino a causa di specifiche malattie che compromettono, in parte, lo svolgimento dell’attività lavorativa.
Ai fini del riconoscimento della pensione di invalidità, oltre a essere in possesso di una riduzione della capacità lavorativa a meno di 1/3, ossia superiore ai 2/3 (67%), è necessario avere:
- almeno 5 anni di contributi (che corrispondono a 260 contributi settimanali);
- almeno 3 anni di contributi versati nell’ultimo quinquennio (che corrispondono a 156 contributi settimanali).
Pensione di cittadinanza: come funziona?
La pensione di cittadinanza è un sostegno economico che ha l’obiettivo di aumentare le pensione minime, ossia gli assegni al di sotto di 780 euro.
Tale importo, infatti, rappresenta la soglia di povertà stabilita dall’Eurostat.
Per poter ricevere l’integrazione, è necessario:
- essere titolare di una pensione inferiore a 780 euro mensili;
- aver compiuto il 67esimo anno di età;
- essere italiani o stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 anni in modo continuativo.
Pensione di cittadinanza: chi ha diritto all’aumento?
La pensione di cittadinanza non spetta soltanto per le prestazioni di previdenza (pensione di vecchiaia, pensione anticipata, pensione di reversibilità, ecc.), ma anche per le prestazioni di assistenza (come ad esempio la pensione d’invalidità).
Riepilogando quindi, la pensione di cittadinanza riguarda:
- le pensioni minime;
- l’assegno sociale;
- gli invalidi civili;
- tutte le pensioni al di sotto di 780 euro, comprese le pensioni di reversibilità.
Quindi, ad esempio, nel caso della pensione minima, di base nel 2019 spetterebbe un importo di 513 euro per 13 mensilità; dal mese di aprile 2019, invece, grazie alla PdC, il pensionato riceve un’integrazione di 267 euro fino al tetto dei 780 euro.
Pensione di invalidità 2020: di quanto aumenta con la PdC?
A questo punto dovrebbe essere chiaro che la pensione di cittadinanza aumenta anche quella di invalidità, e così sarà anche nel 2020.
Per comprendere meglio di quanto aumenta la pensione di invalidità per gli invalidi civili, in presenza di titolarità della PdC, occorre fare un distinguo in relazione alla specifico assegno.
Nello specifico, l’integrazione può arrivare fino a un massimo di:
- 471,07 euro per la pensione ciechi civili assoluti (l’importo base è di 308,93 euro);
- 494,34 euro per la pensione ciechi civili assoluti se ricoverati (l’importo base è di 285,66 euro);
- 494,34 euro per la pensione ciechi civili parziali (l’importo base è di 285,66 euro);
- 494,34 euro per la pensione sordi (l’importo base è di 285,66 euro);
- 494,34 euro per la pensione invalidi civili parziali (l’importo base è di 285,66 euro);
- 494,34 euro per l’indennità mensile frequenza minori (l’importo base è di 285,66 euro);
- 523,11 euro per l’indennità comunicazione sordi (l’importo base è di 256,89 euro);
- 569,39 euro per l’indennità speciale ciechi ventesimisti (l’importo base è di 210,61 euro);
- 567,99 euro per l’assegno ipovedenti (l’importo base è di 212,01 euro);
- 266,99 euro per lavoratori con drepanocitosi o talassemia major (l’importo base è di 513,01 euro).
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