Sulla pensione di agosto molti contribuenti potrebbero trovare dei soldi in più. Si tratta del rimborso Irpef eventualmente risultante dalla dichiarazione dei redditi (presentata con modello 730).
Messo da parte il pagamento della pensione di luglio, che per molti pensionati ha previsto l’aumento dovuto alla quattordicesima mensilità, l’attenzione si sposta già ad agosto quando per molti altri potrebbe esserci un ulteriore incremento.
Come avevamo già avuto modo di spiegare, infatti, le uniche due ragioni per cui d’ora in avanti è lecito aspettarsi un aumento della pensione erano la quattordicesima mensilità da una parte e il rimborso Irpef dall’altra. Accantonato il primo emolumento, che per alcuni pensionati viene rinviato a dicembre, è arrivato il momento di pensare a quando arriva l’eventuale rimborso del credito Irpef come risultato dall’ultima dichiarazione dei redditi.
Una voce che potrebbe configurare un ricco aumento della pensione, specialmente per coloro che nello scorso periodo d’imposta hanno versato molte tasse e adesso hanno avuto modo di recuperarle attraverso le detrazioni previste.
Quando arriva il rimborso della dichiarazione dei redditi sulla pensione
Come prima cosa è bene ricordare che le seguenti tempistiche interessano i soli pensionati che hanno inviato la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello 730/2024 indicando l’Inps come sostituto d’imposta. D’altronde da quest’anno si poteva anche scegliere di inviare il 730 senza indicare il sostituto d’imposta, chiedendo quindi che sia direttamente l’Agenzia delle Entrate a effettuare il pagamento. Ma in tal caso, come vedremo, la liquidazione del rimborso viene rimandata di qualche mese.
Concentriamoci intanto su coloro che come da consuetudine hanno inviato il modello 730/2024 chiedendo che sia l’Inps ad anticipare il pagamento dell’eventuale credito risultato dalla dichiarazione, come pure a effettuare la trattenuta dalla pensione nel caso in cui inversamente sia stato rilevato un debito, ossia un’imposta aggiuntiva da pagare (potrebbe essere il caso, ad esempio, di chi ha una doppia Certificazione unica per il 2023, ossia chi oltre alla pensione presenta anche redditi da lavoro).
Per loro la regola stabilisce che il pagamento, o la trattenuta, avviene nel secondo mese successivo a quello in cui è stato ricevuto il prospetto di liquidazione.
Molto quindi dipende da quando è stato inviato il modello 730/2024 (non fa differenza se in autonomia, utilizzando il precompilato, oppure avvalendosi del supporto di un caf o di un commercialista). Nel dettaglio:
- entro il 15 giugno viene inviato il prospetto per chi ha presentato il modello 730/2024 entro il 31 maggio. Quindi, questi sono certi di ricevere un eventuale rimborso già l’1 agosto (giorno di paga delle pensioni). Così come ci sono buone possibilità per coloro che l’hanno inviata entro il 20 giugno, per i quali l’ultimo giorno utile per l’invio del prospetto è fissato al 29 giugno;
- viene messo in pagamento a settembre, invece, il credito Irpef per chi ha inviato la dichiarazione tra il 21 giugno e il 15 luglio;
- bisogna attendere ottobre, invece, per le dichiarazioni presentate tra il 16 luglio e il 31 agosto;
- infine, per chi aspetta l’ultimo momento, con termine fissato al 30 settembre, il pagamento del rimborso Irpef viene rimandato a novembre.
Attenzione però perché quando il rimborso è superiore a 4.000 euro le suddette tempistiche potrebbero non essere rispettate con il pagamento che rischia di essere rimandato di 1 o 2 mesi. La ragione sta nel fatto che prima di procedere con la liquidazione dell’importo teoricamente spettante, l’Agenzia delle Entrate effettua un controllo ulteriore che di fatto rischia di dilatare i tempi.
Concludiamo ricordando invece che per chi chiede il pagamento diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate, la liquidazione dell’importo slitta a dicembre 2024.
E la trattenuta?
Come anticipato, non è detto che dalla dichiarazione dei redditi ne risulti necessariamente un credito Irpef. Potrebbe succedere infatti che la particolare posizione fiscale del pensionato, ad esempio per chi al tempo stesso presta anche attività lavorativa, abbia fatto risultare un debito Irpef.
In tal caso ci sono due opzioni, delle quali bisogna dare indicazione nella dichiarazione dei redditi stessa:
- o si accetta che la trattenuta dell’importo dovuto venga effettuata interamente su un cedolino (e su quelli successivi, nel caso in cui non ci sia sufficiente capienza);
- o in alternativa si chiede una rateizzazione dell’importo, potendo dilazionare il pagamento fino a novembre 2024.
In entrambi i casi la prima trattenuta viene effettuata secondo le stesse tempistiche dell’eventuale rimborso del credito Irpef, quindi a partire dal rateo di agosto per chi ha inviato il modello 730/2024 entro il 20 giugno scorso.
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