Pensioni, arriva l’indennità di malattia. Requisiti e importi spiegati dall’Inps

Simone Micocci

15 Marzo 2025 - 09:43

L’Inps chiarisce: l’indennità di malattia spetta anche ai pensionati che riprendono a lavorare come dipendenti.

Pensioni, arriva l’indennità di malattia. Requisiti e importi spiegati dall’Inps

Anche i pensionati hanno diritto all’indennità di malattia riconosciuta dall’Inps ai lavoratori dipendenti che si trovano nella condizione di incapacità temporanea al lavoro.

A chiarirlo è l’Inps con la circolare n. 57 dell’11 marzo, con la quale però è bene sottolineare che ci si rivolge esclusivamente a quei pensionati che nel frattempo hanno attivato un nuovo rapporto di lavoro dipendente. D’altronde, non avrebbe senso riconoscere una tale indennità a chi è solo pensionato visto che questo in caso di malattia continua a godere della stessa entrata visto che l’assegno di pensione viene pagato indipendentemente dallo stato di salute e senza alcuna decurtazione (neppure in caso di ricovero in ospedale).

Discorso differente per coloro che riprendono a lavorare dopo la pensione, il che ricordiamo che è nel pieno diritto del pensionato visto che - salvo i casi in cui il collocamento in quiescenza sia avvenuto ricorrendo a Quota 103 - non ci sono norme che vietano il cumulo tra redditi da lavoro e di pensione. Nel caso del pensionato che lavora, l’insorgere di una malattia comporta la sospensione dell’attività e di conseguenza ci si pone nel dubbio se gli spetta o meno un’indennità sostitutiva dello stipendio ed eventualmente chi deve farsene carico tra Inps e datore di lavoro.

A chiarirlo, definitivamente, è l’Inps con la suddetta circolare: ecco cosa ha spiegato l’Istituto in merito a quali regole si applicano per la malattia del pensionato che nel frattempo svolge un lavoro come dipendente.

Il problema dell’indennità di malattia per il lavoratore pensionato

Il problema, come osservato dall’Inps, nasce da quanto previsto dalla circolare n. 95 bis del 2006, dove viene precisato che per quanto riguarda i pensionati l’indennità di malattia non spetta per quegli eventi morbosi che “iniziano successivamente alla data della cessazione del rapporto di lavoro”. L’interpretazione data di questa disposizione è stata particolarmente restrittiva, tanto da escludere anche quei pensionati che dopo la cessazione dell’attività vengono nuovamente assunti come lavoratori subordinati.

Il diritto all’indennità di malattia, vista la sua funzione originaria di compensare la perdita di guadagno a seguito di un evento morboso, viene pertanto limitata a coloro che si trovano “contingentemente privi di occupazione e non godono di erogazioni diverse, presupposti non rinvenibili nel caso di titolari di un trattamento di quiescenza”.

Il chiarimento dell’Inps

Tuttavia, come specificato nella circolare, le norme vigenti consentono (ovviamente non sempre, come nel caso di chi percepisce la pensione di inabilità) a chi prende la pensione di iniziare un nuovo rapporto di lavoro come dipendente, acquisendo così lo status di pensionato lavoratore. E soprattutto - e questo è un aspetto fondamentale - per il pensionato che lavora non è prevista alcuna deroga per quanto riguarda l’obbligo di versamento della contribuzione per malattia da parte del datore di lavoro (ricordiamo che la misura della stessa dipende dal settore di appartenenza nonché dalla qualifica del dipendente).

Ci troviamo quindi di fronte al paradosso per cui il datore di lavoro contribuisce a finanziare l’eventuale copertura nei periodi di malattia nonostante il lavoratore pensionato non ne abbia diritto.

Ecco perché l’Inps è intervenuta nuovamente chiarendo che considerando l’attuale quadro normativo la tutela previdenziale della malattia va riconosciuta anche ai lavoratori - dipendenti - pensionati. In questo caso l’indennità di malattia acquisisce una funzione differente: tutela il lavoratore che, trovandosi in malattia - pur continuando a percepire il trattamento pensionistico - perde la fonte di reddito aggiuntiva connessa alla nuova attività lavorativa.

L’indennità di malattia per i lavoratori pensionati, cosa spetta?

Di fatto, le regole previste per i pensionati che lavorano sono le stesse di quelle previste per la generalità dei dipendenti. In caso di assenza per malattia, quindi, bisogna andare dal medico, farsi rilasciare il certificato (che viene trasmesso telematicamente) e rispettare le regole sulle visite fiscali.

Sarà l’Inps, a decorrere dal 4° giorno di malattia (mentre il datore di lavoro si fa carico dei primi 3 giorni in base a quanto stabilito dal contratto collettivo) a farsi carico dell’indennità il cui importo è pari al 50% della retribuzione media giornaliera per i primi 20 giorni di assenza, aumentando poi al 66,6% per i giorni successivi ma comunque entro il 180° giorno dell’anno solare, quando la malattia cessa di essere pagata.

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